La Squadra Mobile di Frosinone mette fine ad una storia di follia misogina
Grazie al protocollo di intesa sottoscritto, nel 2011, dalla Questura di Frosinone con il Telefono Rosa e Caritas, due donne della provincia di
Frosinone hanno trovato il coraggio di denunciare il proprio carnefice, rivolgendosi proprio ai partners dell'intesa.
Nel quadro, infatti, di un'articolata attività d'indagine condotta dalla Squadra Mobile di Frosinone, a seguito di una denuncia presentata,
circa 4 mesi fa, da madre e figlia nei confronti, rispettivamente, del proprio marito e padre, nella mattinata odierna è stata eseguita
un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone.
Con la denuncia, le due donne hanno segnalato un comportamento ossessivo dell'uomo, un cinquantottenne della provincia, il quale appassionato di
film hard, in un crescendo di richieste sessuali particolari, era arrivato finanche a pretendere dalla moglie "scambio di coppia" e rapporti con
terze persone a cui lo stesso avrebbe voluto assistere.
Ai continui rifiuti della moglie, nonostante i vari tentativi dell'uomo che ha più volte condotto la donna presso abitazioni di terze
persone disposte a partecipare ai particolari incontri in argomento, la reazione del cinquantottenne è diventata sempre più violenta
tanto da minacciare continuamente di morte sia la moglie che i tre figli conviventi, facendo specifico riferimento ai fatti di cronaca nera, per
delitti in ambito familiare, che periodicamente appaiono sulla stampa quotidiana.
A tali minacce si sono aggiunte costanti ingiurie e comportamenti offensivi della dignità dei familiari, ma la goccia che ha fatto
traboccare il vaso è stata quando l'uomo qualche mese fa, in preda ad uno dei suoi soliti scatti d'ira, aveva devastato il mobilio della
propria abitazione.
Gli accertamenti immediatamente disposti hanno permesso di appurare, in particolare, quest'ultima circostanza nonché di riscontrare la
denuncia delle due donne ascoltando la testimonianza degli altri due figli.
Tutto il nucleo familiare si è dimostrato compatto nel denunciare l'uomo e nell'abbandonare l'abitazione di famiglia.
A tale decisione è seguito un comportamento ancora più aggressivo dell'uomo che, anche parlando con conoscenti, ha continuato a
minacciare di morte i suoi prossimi congiunti.
Pertanto, grazie al coraggio delle due donne e al materiale indiziario raccolto dalla Squadra Mobile l'uomo è stato arrestato per aver
costretto i propri familiari a subire continui maltrattamenti e sofferenze tanto da costringerli ad abbandonare la casa di famiglia.