La Questura di Frosinone revoca la licenza alla prestanome e chiude l’attività
Nel centro storico di Serrone (FR), località ai più conosciuta per la produzione di un noto vino autoctono, una quarantaseienne del
posto era stata autorizzata a somministrare alimenti e bevande ai soli soci di un circolo privato da lei stessa presieduto.
Nella primavera del 2011, a seguito di alcune segnalazioni pervenute alle locali Forze dell'Ordine circa la gestione abusiva della citata
attività da parte dell'ex coniuge della predetta donna, peraltro già segnalato per reati in materia di stupefacenti nonché
sorvegliato speciale sottoposto ad avviso orale, scattavano le indagini da parte degli inquirenti.
Nel corso delle disposte perquisizioni l'uomo veniva effettivamente sorpreso a gestire il circolo e ad assumere, all'interno dello stesso, insieme
ad altri soci, sostanze stupefacenti della medesima natura.
La Questura di Frosinone disponeva, pertanto, nei confronti della titolare della licenza la sospensione di detta autorizzazione amministrativa per
30 giorni, rendendola edotta che qualora si fossero ripetuti fatti o situazioni analoghe a quelle sopra descritte si sarebbe provveduto a revocare
definitivamente la licenza in argomento.
Tuttavia, al termine del periodo di cessazione provvisoria dell'attività, i due ex coniugi hanno ripreso a tenere una condotta non conforme
alle norme in materia di pubblica sicurezza per quanto attiene alla gestione di circoli e associazioni privati.
Recentemente, infatti, alcuni cittadini esasperati dalle ricorrenti violente liti scoppiate all'interno del summenzionato circolo, frequentato, per
lo più, da persone con precedenti di Polizia per reati in materia di stupefacenti ed armi nonché contro il patrimonio, ne hanno
sollecitato la chiusura, rivolgendo istanze in tal senso alle competenti Autorità.
Al fine, quindi, di tutelare la sicurezza dei cittadini e dei minori in particolare, data la posizione centrale del circolo, ubicato nei pressi di
una Chiesa, di un oratorio e di una scuola di danza, la Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Frosinone, con apposito decreto, su
proposta dell'Arma dei Carabinieri, ha provveduto in via cautelativa a far cessare l'attività, revocandone l'autorizzazione amministrativa.