La Polizia di Stato smaschera una coppia di truffatori che avevano usato le generalità di un ricercato
Questa volta è andata male alla coppia, lui cinquantanovenne romano le ventisettenne rumena, che per evitare il pagamento degli alberghi in
cui pernottavano utilizzavano documenti contraffatti.
Grazie al sistema di controllo della Polizia di Stato sulle schede alloggiati è stato possibile interrompere il singolare sistema messo in
atto dalla coppia.
Erano circa le ore 14.00 di ieri quando i poliziotti dell'ufficio Volanti della Questura di Frosinone verificano la presenza in un albergo di
Anagni di un latitante che avrebbe dovuto scontare ancora due anni e 10 mesi di reclusione per un mandato di cattura pendente a suo carico per
l'accoltellamento di un giovane.
Subito viene attivato un servizio di ricerca da parte del personale delle Volanti e della Squadra mobile presso l'albergo dove è stata
segnalata la presenza del pericoloso latitante.
Dai primi accertamenti presso la struttura ricettiva è emerso che l'uomo aveva pernottato la notte precedente, con prenotazione anche per
quella successiva, avendo però già da diverse ore lasciato la stanza.
Gli agenti proseguono l'attività fino all'arrivo dei due, sopraggiunti a bordo di una BMW Classe 5.
Avvicinati dai poliziotti vengono invitati ad esibire i documenti.
La donna con evidente accento straniero presenta un documento italiano che desta forti perplessità.
L'uomo invece una patente ed una tessera sanitaria intestata al pericoloso latitante.
Viene allora eseguita una perquisizione sull'uomo che portava con sé altri documenti.
Gli immediati accertamenti hanno consentito di verificare che l'uomo romano aveva sottratto la patente e la tessera sanitaria al ricercato
incontrato in ospedale apponendo sugli stessi la propria fotografia.
Il cinquantanovenne ha dichiarato successivamente di aver rubato i documenti alla sua vittima perché riteneva fosse una persona per
bene.
I due sono stati denunciati per ricettazione, sostituzione di persona, uso di atto falso, insolvenza fraudolenta, mentre la donna anche per porto
abusivo di armi e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere poiché aveva con sé tre coltelli, di cui uno a scatto e due a
serramanico.
Il romano annovera tra l'altro a suo carico numerosi precedenti penali tra cui, oltre a quelli specifici, altri per associazione a delinquere ai
fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, truffa, riciclaggio, e precedenti specifici.
Le indagini condotte dagli investigatori sul vero ricercato hanno consentito di accertare che l'uomo è deceduto a ottobre del 2011.