850 euro la somma prelevata in più occasioni con la carta bancomat dell’anziano ottantottenne presso cui presta servizio
Nonostante la veneranda età di ottantotto anni, un arzillo anziano, residente nel capoluogo, pochi giorni fa si avvede che dal suo conto
postale sono stati effettuati prelievi che lui disconosce.
L'uomo, pensando che la sua carta bancomat fosse stata clonata, si reca negli Uffici della Questura per sporgere denuncia contro ignoti.
Gli investigatori, dopo aver riscontrato che l'ottantottenne vive da solo e che è l'unico ad avere accesso alla carta di credito,
concentrano le indagini sulle postazioni bancomat da dove sono stati effettuati i quattro prelievi per un ammontare complessivo di 850,00
euro.
La visione delle riprese del sistema di videosorveglianza delle banche consente di rilevare che ad effettuare i prelievi, negli orari risultanti
dalla stampa dei movimenti del conto, è sempre una donna di mezza età.
A quel punto i sospetti si concentrano sull'unica persona che potrebbe avere accesso al portafogli dell'uomo nel quale custodisce la carta di
credito: la sua badante che, in virtù dei servizi prestati, passa molto tempo nell'abitazione dell'uomo.
La donna, convocata negli uffici di polizia, messa di fronte all'evidenza dei fatti dai poliziotti crolla ed ammette le proprie
responsabilità.
L'infedele badante dovrà rispondere del reato di furto nonché di indebito utilizzo di carta bancomat aggravato dall'aver profittato
di circostanze di tempo e di luogo e persona, anche in riferimento all'età, tali da ostacolarne la difesa.