Arrestati dalla Polizia di Stato la titolare di un panificio ed un suo dipendente per lesioni rapina ed estorsione ad un consulente del lavoro
I titolari di un panificio del capoluogo per fronteggiare i problemi economici della propria attività si erano rivolti ad un consulente del
lavoro affinché, grazie alle sue conoscenze, mediasse per l'ottenimento di un finanziamento di oltre un milione di euro.
Di fronte alla notizia che non avrebbero ottenuto alcun prestito, in quanto precedentemente segnalati a livello bancario come cattivi pagatori, uno
dei titolari, una donna di ventotto anni, ha iniziato a vessare con telefonate minatorie il consulente, ritenuto a suo dire responsabile della
mancata concessione finanziaria.
"Ti mangio il cuore e ti caccio gli occhi; stò con un casalese…Ti metto una bomba sotto casa" questo il tenore delle telefonate
ricevute dal professionista. Ieri mattina, con una scusa, la donna ha convinto l'uomo ad incontrarsi presso un bar del frusinate, passando
così dalle parole ai fatti.
All'appuntamento la giovane si è presentata insieme ad una sua amica e ad un dipendente del panificio.
Con uno stratagemma, dopo avere preso un caffè, le due donne si sono introdotte nella macchina della vittima, raggiunte poco dopo dall'uomo
in loro compagnia.
Una volta nell'abitacolo dell'auto la titolare dell'attività ed il suo dipendente hanno aggredito con schiaffi e pugni lo sventurato,
minacciando lui ed suoi familiari di morte se non le avesse consegnato, in giornata, 30.000 euro, necessari a coprire l'emissione di assegni
postdatati in scadenza.
Di fronte alla reazione dell'uomo, per evitare che avvertisse le forze dell'ordine, gli hanno anche sottratto il telefono cellulare.
A salvare il consulente del lavoro dai due aggressori gli agenti delle volanti che sono intervenuti tempestivamente grazie all'allerta data da
alcuni avventori del bar.
La ragazza ed il suo dipendente sono stati arrestati per lesioni, rapina ed estorsione in concorso, mentre per l'amica è scattata la
denuncia in stato di libertà.
La vittima per le lesioni subite ha dovuto far ricorso alle cure dei medici con una prognosi di sei giorni.