Denunce a piede libero di alcuni clienti e arresto di una prostituta cinese
Nella scorsa notte trenta agenti della Squadra Mobile ed una decina di donne della Polizia di Stato appartenenti alla Divisione Anticrimine della
Questura di Frosinone, hanno fatto simultaneamente irruzione all'interno di alcune abitazioni del capoluogo.
Una situata nel centralissimo Corso della Repubblica, mentre le altre situate in via Mascagni e sulla via Monti Lepini.
Circa venti i clienti identificati, tra cui impiegati, commercianti due studenti e l'assistente di un parlamentare denunciato nel corso
dell'identificazione per i reati di millantato credito e minacce agli agenti.
In carcere è finita una donna della Repubblica Popolare Cinese, sulla quale si sta ancora indagando, poiché proveniente da un'azienda
manifatturiera di Prato e sbarcata a Frosinone per aprire "una casa del piacere" in proprio.
Nelle altre abitazioni ispezionate il personale della Divisione Anticrimine e la Squadra Mobile hanno identificato numerosi altri clienti tra cui
un giovane di appena diciotto anni.
Le dieci donne portate in Questura sono appartenenti a diverse etnie (due equadoregne, una cittadina spagnola, due cittadine della Repubblica
Dominicana, tre rumene e due della Repubblica Popolare Cinese).
Indagini in corso sul permesso di soggiorno di alcune di queste straniere perché ottenuto per motivi di matrimonio combinato verso i quali
l'Ufficio immigrazione sta gia procedendo per la revoca.
Sequestrati numerosissimi attrezzi di lavoro, mentre le tariffe oscillavano dai cinquanta ai centocinquanta euro in base alla prestazione
effettuata.
Un cittadino cinese di quarant'anni è stato denunciato quale procacciatore di alcune case d'appuntamento frequentate da sue connazionali ed
individuate nel territorio della provincia di Frosinone, altre due denunce a piede libero sono state notificate, nella nottata, ad altrettanti
proprietari di appartamenti che avevano affittato senza un regolare contratto e con cifre esorbitanti per abitazioni fatiscenti.