Questa mattina, presso la Villa Comunale della città, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero di ulivo, simbolo di pace, ed è stata scoperta la targa che l’amministrazione comunale ha voluto realizzare per celebrare la memoria di Giovanni Palatucci, Medaglia d'Oro al Valor Civile e Giusto fra le Nazioni.
Giovanni Palatucci, era un giovane commissario che dall’8 settembre 1943 fu reggente della questura di Fiume, oggi Rijeka, città della Croazia; dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau dove morì il 10 febbraio del 1945, dopo aver subito circa quattro mesi di stenti e torture. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune sulla collina di Leitenberg, insieme ai corpi di centinaia di ebrei e di antifascisti.
Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo ha giudicato “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 lo Stato italiano gli ha attribuito la Medaglia d'Oro al Merito Civile.
Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma emana un Editto per l'apertura del processo di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci”, avvenuta il 9 ottobre 2002. Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, Papa Giovanni Paolo II lo annovera tra i martiri del XX Secolo.
Particolarmente toccante il momento della scopertura della targa e della benedizione officiata dal Cappellano della Questura.
All’unisono, gli interventi del Questore dr. Domenico Condello, del Sindaco dr. Riccardo Mastrangeli e del Vice Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruben Della Rocca hanno sottolineato l’importanza del sacrificio del funzionario di Polizia, che quando fu catturato dai nazisti era reggente della Questura di Fiume.
Presente l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, la cui sezione di Frosinone porta proprio il nome di Giovanni Palatucci.
Il valore del suo sacrificio deve essere di esempio per le giovani generazioni e, per l’occasione, sono stati invitati a partecipare all’iniziativa gli scolari della Scuola Primaria “De Matthaeis” dell’Istituto Comprensivo 1 Frosinone.
A loro, con cappellini “griffati” Polizia di Stato, bandierine tricolore e soprattutto con la spensieratezza, tipica dell’età, è stato affidato il “messaggio ” di pace e fratellanza tra i popoli. La loro presenza alla cerimonia acquisisce un valore particolarmente significativo, perché attraverso la loro testimonianza si mantenga sempre viva la memoria del sacrificio di quanti hanno perso la propria vita per salvare quella degli altri.