Una pattuglia della Squadra Volante della Questura sta perlustrando una zona del capoluogo nota come piazza dello spaccio, quando intercetta un’auto il cui passeggero è volto noto.
Intimato subito l’Alt.
L’auto si ferma, ma nel frangente in cui l’agente chiede i documenti, il conducente ingrana la marcia e riparte.
Il passeggero, percepita la gravità dell’azione, tento di fermare comunque il veicolo tirando il freno a mano, ma l’accelerazione era talmente forte da trascinare le ruote posteriori.
Inizia un lungo inseguimento per le vie della città.
Alla fine l’auto si ferma: falso allarme; quella brevissima sosta è stata effettuata soltanto per far scendere il passeggero che in più riprese aveva tentato di “abbandonare” l’amico, viaggiando con lo sportello aperto.
Il fuggitivo riprende la marcia.
Si arrende soltanto in via Selvotta.
Per il conducente, oltre le sanzioni per violazione del Codice della Strada, scatta la denuncia per resistenza a Pubblico Ufficiale, mentre per l’amico l’inosservanza alla Sorveglianza Speciale a cui è sottoposto.