Un’altra triste storia … “protagonista” una coppia di giovani fidanzati.
Lui, un ragazzo “tranquillo” che sotto l’effetto di bevande alcoliche si trasforma al punto da non saper gestire più le proprie emozioni, lei la vittima.
E’ accaduto a Cassino: una serata, in piazza Labriola, locali, musica, tanti giovani e purtroppo anche tanto alcol.
La coppia si incontra con altri amici; poi, tra un bicchiere ed un altro di alcolici e superalcolici, si perde tra la folla della movida.
Il ragazzo inebriato e poco lucido non trova la fidanzata, la contatta al cellulare, la raggiunge e, preso dall’ira furente , le si avventa contro e le morde la guancia.
La giovane grida, ma la musica ad alto volume purtroppo attutisce le sue richieste di aiuto.
Tenta la fuga.
Trova riparo nella sua auto, ma lui dopo poco la raggiunge e si fa consegnare il telefonino - lo restituirà solo dopo un’ora, ma rotto e piegato in due - .
Non era la prima volta che il giovane mordeva la sua fidanzata e non era la prima volta che eccedeva con l’alcol; minacce di morte nei confronti della famiglia della vittima, aggredito anche il fratello.
La ragazza si fa forza e trova il coraggio di denunciare l’accaduto al Commissariato di Cassino.
Grazie alla determinazione della vittima, che non si è nascosta dietro il muro del silenzio ma ha denunciato le violenze subite, la Polizia di Stato ha avuto potuto deferire l’aggressore alla competente Autorità Giudiziaria.
Molto spesso, invece accade che le vittime di violenza si limitano a “denunciare” i fatti solo sui social network o ai mass-media ma poi si rifiutano di sporgere querela, impedendo così giuridicamente qualsiasi attività investigativa.