Questura di Forlì Cesena

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Clonavano carte di credito e di debito

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Arrestati

Avevano costituito un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti e, in particolare, l'installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche nonché indebito utilizzo di carte di credito o pagamento. Con queste accuse, gli investigatori della squadra mobile della Questura di Forlì-Cesena, nella tarda serata di venerdì scorso, all'esito di una serrata attivita' investigativa, hanno arrestato, in flagranza di reato, tre cittadini bulgari, rispettivamente di 36, 34 e 28 anni, in Italia senza fissa dimora, tutti incensurati. Le indagini hanno preso le mosse dalla denuncia contro ignoti, sporta il mese scorso da una Banca di Forli' per l'avvenuta clonazione di 21 carte di credito o debito in danno di altrettanti clienti, cui erano seguiti pagamenti e prelievi fraudolenti di denaro contante, effettuati presso istituti di credito ed esercizi commerciali canadesi e bulgari. Nel pomeriggio di venerdì scorso, i poliziotti sono riusciti a sorprendere uno dei tre bulgari mentre rimuoveva dallo sportello bancomat di una filiale forlivese, un'apparecchiatura c.d. skimmer, atta a catturare i dati delle tessere magnetiche e dotata di micro-camera per rilevarne i codici segreti. Dopo aver immediatamente bloccato l'uomo, gli Agenti, dopo breve inseguimento, sono riusciti a fermare anche gli altri due complici, che avevano tentato di fuggire velocemente, a bordo di un'autovettura. La successiva perquisizione effettuata a Rimini, unitamente a personale della locale squadra mobile, presso il temporaneo domicilio del terzetto, ha quindi permesso di recuperare ulteriori elementi di prova e, in particolare, altre apparecchiature elettroniche, un computer portatile e strumentazioni per la navigazione in rete internet, utilizzati per la trasmissione dei dati catturati ad altri membri del sodalizio criminoso, incaricati della materiale clonazione degli strumenti di pagamento, con base quasi sicuramente all'estero, nei cui confronti continuano ora le indagini. I tre uomini si trovano ora nel carcere di Forlì, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
14/06/2010

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