Una baby gang composta da 10 minorenni e 2 appena
maggiorenni, che avevano escogitato un sistema per ricattare adulti, adescati su Internet al fine di estorcere poi loro denaro e costosi
regali.
All'inizio dell'estate dello scorso anno, la Questura di Forlì-Cesena ha avviato un'indagine,
dopo aver ricevuto segnalazione di un episodio di prostituzione minorile, in danno di due ragazze appena quattordicenni, residenti in Forlì.
Un drammatico caso di adulti criminali che, come purtroppo succede, non esitano a comprare prestazioni sessuali da povere vittime indifese, alle
quali rovinano per sempre l'esistenza.
Gli investigatori della Squadra Mobile subito si sono messi, dunque, al lavoro ed hanno cercato di
intervenire prima possibile, per spezzare quell'odiosa situazione ed aiutare le ragazzine. Quando, però, anche a seguito di accertamenti
tecnici ed intercettazioni, hanno approfondito gli elementi raccolti, i poliziotti si sono trovati davanti ad un quadro sconvolgente, in cui le
vittime erano, a loro volta, "carnefici" di quegli adulti che si rivolgevano loro per avere prestazioni sessuali. Hanno scoperto, infatti, che
questi, venivano prima adescati tramite i social network, poi ricattati con la
minaccia, in caso di rifiuto, di denunciarli per pedofilia, utilizzando prove compromettenti, nel frattempo raccolte su di essi (fotografie
ritraenti parti intime, conversazioni chat, etc).
In tale contesto è emerso, anzi, che una delle due minorenni era la leader di un gruppo di suoi amici coetanei, alla continua ricerca di denaro, che essa aveva coinvolto
per partecipare attivamente alle estorsioni, fino a dividerne i "guadagni" delle loro azioni.
Al termine delle indagini, i componenti di tutta la gang sono stati denunciati, come pure sono stati denunciati gli adulti, i quali dovranno rispondere alla Giustizia dei reati di
atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico.
Forlì, sgominata baby gang dalla Polizia
06/03/2015