Forlì, in tre tentano di rubare in casa. Arrestate nomadi.

Personale dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura ha arrestato tre giovani nomadi, sorprese in una casa di Forlì dopo aver tentato di rubare all'interno, mentre i proprietari erano via per lavoro. L'azione criminale non è andata a buon fine perché è scattato il sistema di allarme della casa, che ha fatto intervenire immediatamente la figlia dei proprietari, la quale ha sorpreso le tre ladre mentre stavano tentando di allontanarsi dal posto. Appena avvisato il "113", è giunta una "Volante" sul posto che ha bloccato le nomadi, potendo quindi constatare che esse erano effettivamente entrate nell'appartamento, senza danneggiare tuttavia la porta che, sebbene chiusa, non era stata anche assicurata con la serratura. In effetti, come poi accertato dai poliziotti, le malviventi avevano fatto uso di un pezzo di plastica, resistente e flessibile, per far scattare la serratura, di cui una di esse ha tentato di disfarsi di nascosto, gettandola in una fioriera. Le tre donne sono state quindi condotte in Questura ove sono state identificate: si tratta -rispettivamente- di una 32enne, già gravata da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio; una 27enne ed una 16enne, tutte residenti in un campo-nomadi di Roma ma, di fatto, senza fissa dimora. Sono state arrestate per tentato furto aggravato in concorso, mentre la 27enne è stata altresì arrestata per possesso di un documento d'identificazione falso, avendo esibito ai poliziotti una carta d'identità croata falsa, nonché per evasione dagli arresti domiciliari, disposti nei suoi confronti a giugno dello scorso anno, dal Tribunale di Firenze. La minore è stata invece denunciata in stato di libertà all'A.G. per avere (al fine di non essere perseguita penalmente) falsamente dichiarato di avere un'età inferiore ai 14 anni, circostanza smentita dall'esame auxologico delle ossa, che ha certificato lo sviluppo osseo non inferiore a circa 16 anni. Ad eccezione della 32enne, in evidente stato di gravidanza, per la quale il P.M. ha disposto la successiva liberazione, le nomadi sono state quindi condotte in carcere, a disposizione dell'A.G.