In carcere due cittadini di origine sudamericana
La Squadra Mobile della Questura di Forlì-Cesena ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Forlì, su conforme richiesta formulata dal P.M. titolare dell'indagine, nei confronti di due cittadini d'origine sudamericana: si tratta di una 66enne venezuelana, pregiudicata e con numerosissimi "alias", ed un 28enne originario della Costa Rica, con qualche precedente specifico ed alcuni "alias", entrambi in Italia senza una fissa dimora. I due stranieri sono gravemente indiziati, in concorso tra loro e con altre persone non ancora identificate, del delitto di furto pluriaggravato in danno di un istituto bancario di Cesena, consumato nella mattina dell'8 agosto 2012, nonché del tentativo di furto esperito, lo stesso giorno, presso ulteriori due istituti di credito vicini. Le indagini, subito attivate a seguito della denuncia da parte dei vertici della citata banca, i quali avevano constatato un ammanco di cassa pari a 7.160 euro, si sono indirizzate nei confronti di alcuni cittadini sudamericani presentatisi quella mattina in istituto, come clienti occasionali. La complessa ricostruzione indagatoria svolta dai poliziotti ha consentito di ripercorrere le fasi della consumazione del furto ad opera di almeno quattro persone che, con compiti diversi (uno certamente faceva il "palo"), si sono introdotte nella banca, operando con destrezza ed attuando espedienti finalizzati a distrarre il personale ivi impiegato (in particolare, uno chiedeva di "spicciolare" una banconota da 50 euro, un altro richiedeva assistenza presso lo sportello bancomat ATM esterno, ed un altro ancora chiedeva informazioni su come aprire un nuovo conto corrente), riuscendo in tal modo, con un gesto fulmineo (quasi scavalcando il bancone), ad impossessarsi della somma di denaro presente nello sportello di cassa. Le indagini, peraltro, hanno consentito di svelare ulteriori due tentativi di furto con destrezza posti in essere dal medesimo gruppo malavitoso, quella mattina, in altrettanti istituti di credito siti nella stessa via, furti questi non portati a compimento per i sospetti del personale bancario che si era opportunamente attivato (non aprendo la bussola al secondo cittadino sudamericano che aveva intenzione di entrare), prontamente segnalando i soggetti sospetti al "113". Per tutti e tre gli eventi delittuosi sono state acquisite le immagini dei sistemi di video sorveglianza e, grazie ad una articolata azione sinergica con tutti gli Uffici Investigativi provinciali della Polizia di Stato, attraverso un proficuo scambio di immagini e fotogrammi relativi ad episodi analoghi e simili avvenuti su tutto il territorio nazionale, arricchiti da approfondite comparazioni ed analisi antropometriche, sono stati identificati i due cittadini sudamericani, quali esecutori materiali dei furti.Gli inconfutabili elementi di reità a loro carico, raccolti dagli investigatori della Squadra Mobile , l'elevata probabilità di reiterazione del reato e la pericolosità sociale dimostrata dai due professionisti del furto, pluripregiudicati per passati fatti analoghi (ai danni di gioiellerie e banche) commessi insieme ad altri connazionali in varie località del centro-nord, hanno così determinato il Giudice ad emettere nei loro confronti il provvedimento restrittivo che e' stato eseguito presso la casa circondariale di Pesaro, dove entrambi si trovavano per altra causa.