LA POLIZIA DI STATO NEI MESI SCORSI AVVIAVA UN’ATTIVITA D’INDAGINE DA PARTE DELLA SQUADRA MOBILE A SEGUITO DI UNA DENUNCIA DA PARTE DI UN’ANZIANA SIGNORA CHE RACCONTAVA DI VESSAZIONI E VIOLENZE VERBALI/FISICHE AD OPERA DI SUO FIGLIO E DELLA MOGLIE CONVIVENTE. IL FIGLIO AVREBBE INIZIALMENTE “SVUOTATO” IL CONTO CORRENTE DELLA MADRE DI 400.000,00 EURO LIMITANDO[1] LE SUE POSSIBILITA DI GESTIONE ED INDIPENDENZA ELLA INOLTRE VENIVA SOTTOPOSTA A SUA INSAPUTA AD UN COLLOQUIO PSICHIATRICO C.D. OCCASIONALE DA PARTE DI UNO PSICHIATRA, AL FINE DI OTTENERE UN’ATTESTAZIONE D’INCAPACITA D’INTENDERE E DI VOLERE CON LA QUALE NEL SUCCESSIVO PROCEDIMENTO CIVILE OTTENERE L’INTERDIZIONE E DUNQUE POTER GESTIRE DIRETTAMENTE TUTTO IL PATRIMONIO ECONOMICO ED IMMOBILIARE DELLA’ANZIANA SIGNORA. A SEGUITO DI ACCERTAMENTI E APPROFONDIMENTI, SI POTEVA ALTRESÌ VERIFICARE CHE I CONIUGI AVEVANO DA ULTIMO PLASTIFICATO CON UN CELLOPHANE TUTTO L’INTERNO DELLA CASA DELLA SIGNORA, IMPEDENDOLE DI POTER TOCCARE QUALSIASI BENE ED AVEVANO OSCURATO COMPLETAMENTE PORTE E FINESTRE CON PANNELLI DI COMPENSATO. ALLA LUCE DI QUANTO ACCERTATO E DOCUMENTATO, DI CONCERTO CON LA PROCURA DI FORLI TITOLARE DELL’INDAGINE VENIVA ESEGUITA UNA PERQUISIZIONE DOMICILIARE CHE PERMETTEVA DI DOCUMENTARE LO STATO DEI LUOGHI COSI COME DESCRITTI DALL’ANZIANA SIGNORA E DENUNCIARE I DUE CONIUGI PER MALTRATTAMENTI.