Arrestato cittadino straniero latitante
La volante della Polizia di Stato ha arrestato, qualche giorno fa, un cittadino albanese di 37 anni, in quanto colpito da ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Terni dovendo scontare la pena detentiva di sei mesi di reclusione, alla quale era stato condannato nel 2011 sotto diverse generalità.
L’uomo è stato rintracciato di notte lungo la via Isonzo, mentre camminava sulla massicciata dei binari ferroviari, circostanza - questa – che ha indotto a pensare volesse intraprendere qualche azione criminosa, non escludendo in questo anche l’ipotesi di furti in abitazioni collocate in quel percorso.
La pena era rimasta sospesa in quanto per lungo tempo l’albanese si era reso irreperibile, probabilmente rientrando al paese d’origine; qui, grazie alla legislazione vigente in quello Stato, aveva cambiato il nome di battesimo, riuscendo ad ottenere nuovi documenti e così a ripulirsi dai suoi precedenti penali.
Ciò nonostante, è stato tradito dall’atteggiamento sospetto rilevato dagli agenti, cioè la presenza in quel luogo in orario notturno; è stato quindi accompagnato in Questura dove la verifica sulle sue impronte digitali ha permesso di ricostruire il suo passato giudiziario, fatto di spaccio di droga e violazioni della legge sull’immigrazione, che avevano portato alla irrogazione della pena definitiva per la quale era ricercato.
Ora l’uomo si trova ristretto presso la Casa Circondariale di Forlì.
L’arresto rappresenta un significativo successo nell’attività di contrasto dei reati di criminalità diffusa, come lo spaccio di droga e reati contro il patrimonio.
Arrestato cittadino straniero con documenti falsi
Un secondo arresto ha invece riguardato un cittadino straniero di 22 anni, di nazionalità ucraina, perché trovato in possesso di documenti rumeni falsi, a lui necessari per attribuirsi la nazionalità rumena e quindi la libera circolazione negli stati membri dell’Unione Europea.
L’altro ieri mattina, nel corso dei normali controlli svolti nei confronti di persone sospette nel centro cittadino, una volante interviene per identificare due stranieri, uno dei quali, di nazionalità moldava, risulta clandestino; l’altro, invece, con i documenti che ha esibito, spacciandosi per rumeno, sembrava poter regolarmente dimorare nel territorio italiano. Ciò nonostante, anche lui, insieme al clandestino moldavo, veniva accompagnato in Questura per una identificazione completa, attraverso il rilevamento delle impronte digitali, anche allo scopo di capire i motivi della sua presenza in Italia insieme a l’altro che era risultato irregolare.
Durante la fase dell’identificazione sono stati anche approfonditi alcuni accertamenti sul documento rumeno esibito per identificarsi, che non convinceva del tutto gli operatori.
Interpellato l’organo di collegamento tra le forze di Polizia italiana e rumena, è emersa la conferma al sospetto: quella carta d’identità era falsa e quindi le generalità che l’uomo aveva dichiarato agli agenti non erano veritiere.
Messo sotto accusa, ha confessato di essere ucraino e ha dichiarato il suo vero nome, aggiungendo che aveva acquistato il documento attraverso la rete internet, pagandolo 300 euro.
Durante la perquisizione è stato anche trovato in possesso di una carta di credito emessa da un istituto bancario italiano con le false generalità indicate nel documento rumeno; anche il titolo di credito è stato sequestrato, affinché egli non potesse rendersi responsabile di reati contro il patrimonio.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Lucia Spirito, informato dell’arresto, ne ha richiesto la convalida, così che al processo tenutosi ieri in Tribunale, egli è stato condannato alla pena di un anno di reclusione, con conseguente scarcerazione in applicazione della sospensione condizionale (non aveva precedenti penali in Italia).
Dopo la sua liberazione è statoaccompagnato all’Ufficio Immigrazione per le pratiche relative alla sua espulsione, seguendo così il destino dell’altro straniero, il moldavo che ieri era stato trovato in sua compagnia.