Aveva assaltato una gioielleria in trasferta, in concorso con.....(continua)
Aveva assaltato una gioielleria in trasferta, in concorso con un altro complice, razziando un bottino decisamente ingente del valore di quasi duecentomila euro. Ma l'abile indagine svolta dal personale del Commissariato P.S. di Manfredonia e delle Squadre Mobili di Chieti e Foggia, non gli permetterà di godersi i «frutti» della rapina.
In manette è finito R.Y., sottoposto a fermo di Polizia giudiziaria per il reato di rapina aggravata in concorso, ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale. Il suo complice è tutt'ora ricercato per il medesimo reato.
Il fermato, già noto alle forze dell'ordine in quanto gravato da precedenti di Polizia, è l'autore di una rapina avvenuta il 31 gennaio 2013 ad una gioielleria nel centro di Chieti.
In quell'occasione due uomini, ben vestiti, con il volto parzialmente coperto da occhiali e da un berretto, senza armi, erano entrati nel negozio con il pretesto di dover acquistare dei preziosi e dopo aver spintonato e strattonato la titolare,avevano portato via gran parte del contenuto della cassaforte. Era stata la donna, che durante la rapina era stata obbligata a sdraiarsi a terra, a telefonare al 113 ed a dare l'allarme. I rapinatori, dall'inflessione meridionale erano fuggiti a piedi, asportando catenine, collane e pietre preziose per un ingente valore.
Di li a qualche istante erano giunti sul posto i poliziotti della Squadra Mobile di Chieti che, subito avviarono le indagini con il Commissariato P.S. di Manfredonia. In particolar modo nel tardo pomeriggio di lunedì veniva rintracciato R.Y. e addosso a lui venivano rinvenuti e sequestrati un anello in oro bianco con castello e pietra diamante a taglio brillante, cosiddetto solitario, due orecchini in oro bianco con diamante di colore azzurro, un pendente in oro giallo raffigurante un timone di una nave, due diamanti aventi rispettivamente dimensioni di mm 0,4, e 0,6, cm ed un importante orologio; le successive perquisizioni presso le abitazioni di residenza e di domicilio sortivano esito positivo in quanto presso di esse si rinvenivano altri elementi inequivocabili che lo ricollegavano alla rapina perpetrata a Chieti. Gli stessi preziosi sono stati riconosciuti dalla vittima e R.Y. sottoposto a fermo e condotto in carcere.