In esito alle investigazioni condotte da personale della Polizia di Stato della Questura di Foggia appartenente all’Ufficio D.I.G.O.S relativamente a.....(continua)
In esito alleinvestigazioni condotte da personale della Polizia di Stato della Questura di Foggia appartenente all'Ufficio D.I.G.O.S relativamente a sospette attestazioni, rilasciate dalla locale Polizia Municipale, circa il permanere del rapporto di convivenza tra cittadine di nazionalità marocchina e cittadini italiani, il G.I.P. del Tribunale di Foggia, su richiesta del Pubblico Ministero, ha disposto un' Ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un Maresciallo Maggiore della Polizia Municipale di Foggia, addetto all'Ufficio Depenalizzazione nonché preposto agli accertamenti circa le residenze e le convivenze di cittadini extracomunitari. Il predetto è stato indagato, unitamente a cittadine di nazionalità marocchina, per i reati di falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in concorso con terzi, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, di cui agli artt. 110, 479, 319 e 321 c.p., per aver posto in essere più condotte illecite consistite nella stesura di relazioni di servizio attestanti false convivenze tra cittadine straniere con soggetti di nazionalità italiana in cambio di prestazioni di natura sessuale, a lui rese in maniera consenziente, quale prezzo delle dinamiche corruttive.
Le false attestazioni redatte dal pubblico ufficiale, funzionali necessariamente al rilascio di permessi di soggiorno per motivi di famiglia, richiesti dalle cittadine straniere, sono risultate esser state prodotte scientemente e reiteratamente dal citato Sottufficiale della Polizia Municipale di Foggia, previo accordo con le stesse circa le modalità ed i tempi relativi alla documentazione delle false verifiche di convivenza e residenza. Lo stesso, successivamente alle utilità ricevute, curava l'inoltro del carteggio presso il locale Ufficio Immigrazione che dava seguito all'istruttoria per il rilascio dei titoli amministrativi.
Le investigazioni, condotte anche attraverso attività tecniche, hanno palesato meccanismi di fraudolente alterazione dei dati riferiti nelle relazioni di servizio firmate dal nominato, artatamente utilizzate per eludere l'attività di verifica posta in essere proceduralmente dall'Ufficio Immigrazione in relazione della concessione di permessi di soggiorno per " Motivi di famiglia" in quanto le stesse risultavano, di fatto, legate da vincolo di coniugio con cittadini italiani.