Nel pomeriggio del 31 luglio scorso, Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile.....(continua)
Nel pomeriggio del 31 luglio scorso, Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Foggia davano esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare personale in carcere nr.11666/15 RGNR, nr.15755/15 REG. GIP emessa dal GIP Distrettuale presso il Tribunale di Bari, su richiesta del P.M. titolare delle indagini, nei confronti di un uomo nato nel 1986, poiché resosi responsabile del reato di cui all'art.572 c.p. in danno della convivente.
L'indagato maltrattava la convivente ed in particolare nei confronti della stessa teneva una condotta consistita in quotidiani episodi di violenza, consistiti in calci, pugni, schiaffi diretti in diverse parti del corpo, ed ingiurie volgari. Induceva, inoltre, la donna ad assecondare, controvoglia, i suoi desideri sessuali con sconosciuti, a volte video registrati dall'uomo, organizzati con utenti di un sito web, nonché scambi di coppia.
L'arrestato sottoponeva la donna convivente ad un regime di vita vessatorio e violento, tanto da rendere dolorosa e mortificante la relazione sentimentale intrattenuta con lei.
L'indagine è scaturita dalla denuncia sporta presso gli Uffici della Questura lo scorso mese di giugno, allorquando la vittima rappresentava di essere stata vittima di diversi atti di violenza morale e fisica perpetrati nei suoi confronti dal suo ex compagno.
La donna riferiva che, in occasione dei diversi litigi avuti con lo stesso, nel corso della loro relazione e motivati dalla morbosa gelosia dell'uomo, veniva sistematicamente apostrofata con espressioni del tipo ingiuriose e malmenata con schiaffi e pugni in diverse parti del corpo, episodi questi che tuttavia non erano mai stati denunciati per paura di ulteriori ripercussioni. Per effetto di questo clima di paura, la denunciante sentiva che non aveva altra scelta che assecondare i desideri dell'uomo, quali la partecipazione ad incontri sessuali con sconosciuti che lui appositamente organizzava accedendo ad un sito web per soli adulti al quale previamente si era iscritto.
Questi incontri venivano vissuti con forte sofferenza psichica e morale da parte della donna che, tuttavia, accettava di parteciparvi per amore nei confronti dell'indagato, per "quieto vivere" e, altresì, perché questi più volte le aveva manifestato il proprio piacere ad assistervi.