Oggi 19 febbraio, a Foggia, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.....(continua)
Oggi 19 febbraio, a Foggia, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, a seguito di complesse indagini patrimoniali, hanno proceduto all'esecuzione del provvedimento di sequestro del patrimonio di un noto malavitoso foggiano, di anni 36, disposto dal Tribunale di Foggia - Sezione Misure di Prevenzione su proposta del Questore di Foggia.
In particolare, si tratta di un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un'autovettura per un valore di oltre 500.000 euro, nella disponibilità dell'uomo, soggetto considerato "socialmente pericoloso", nell'accezione del Codice antimafia, alla luce dei numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, denotanti una spiccata dedizione al crimine fin dal 2002: associazione di tipo mafioso, lesioni personali, estorsione, truffa, porto abusivo d'armi, falso, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, violenza privata, danneggiamento, favoreggiamento, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti.
Il pregiudicato, considerato un esponente di spicco della "Società foggiana", è attualmente detenuto in virtù di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari in data 06.06.2012 nell'ambito dell'operazione "Baccus" condotta da personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza in servizio presso la Squadra Mobile di Foggia ed il G.I.C.O. di Bari, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata all'usura, estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ed all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché in forza dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla stessa Autorità Giudiziaria in data 05.07.2013, nell'ambito dell'operazione "Corona", eseguita dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Foggia, in relazione ai reati di associazione mafiosa, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, violenza privata, estorsione, danneggiamento e detenzione e porto illegale di armi.
Le indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, che sono consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini penali, nonché nell'esame, nel confronto e nell'intreccio di informazioni estratte dalle diverse banche dati (es. Anagrafe Tributaria, Anagrafe dei rapporti finanziari e applicativo Molecola dello S.C.I.C.O.), hanno permesso di verificare l'assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del pregiudicato e la sua capacità economica. Nello specifico, gli accertamenti hanno portato a dimostrare che l'uomo, dal 2007 al 2012, a fronte di redditi leciti per circa € 280.000,00 aveva sostenuto spese ed investimenti per oltre € 500.000,00.
Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata, da tempo si è evidenziata l'importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza nonché di determinare una "perdita di immagine e di prestigio" agli occhi dei loro adepti.
Obiettivo strategico di primaria importanza è, infatti, quello del contrasto alle proiezioni economiche della criminalità, mediante l'aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni delinquenziali, nonché alle loro capacità di infiltrazione nel tessuto produttivo.