Trenta misure di custodia cautelare, in carcere ed ai domiciliari, nel provvedimento emesso dal.....(continua)
Trenta misure di custodia cautelare, in carcere ed ai domiciliari, nel provvedimento emesso dal G.I.P della Procura della Repubblica di Foggia. Ventisei le misure eseguite all'alba di ieri dalla polizia (quattro soggetti destinatari di misura mancano ancora all'appello) dopo una serie di complesse ed articolate indagini che vedono il Gargano come un multiforme nucleo criminale, conteso e diviso al suo interno da poteri familiari e "di dominio", contrastanti e, per certi versi, "ereditari". I capi di imputazione vanno dall'estorsione in danno di imprenditori locali, allo spaccio di sostanze stupefacenti e, infine, al porto in pubblico di armi, funzionali appunto al c.d. "controllo del territorio".
Un territorio complesso che ha richiesto la costituzione di una apposita forza per contrastare la grave recrudescenza criminale registrata nei mesi a cavallo gli anni 2009 e 2010 in quei territori, dove sono stati registrati sette omicidi "eccellenti" e due tentati omicidi, insieme ad un sottobosco di altri reati che variavano dalla detenzione di armi e stupefacenti alla pratica diffusa delle estorsioni. Quella portata a compimento è una indagine complessa, strutturata in due diversi filoni. Il primo riguarda il territorio di Mattinata (detenzione di armi ed estorsioni), il secondo quello di Vieste (detenzione e spaccio di stupefacenti). Una indagine lunga e complessa che ha portato importanti risultati, come la cattura di Giuseppe Pacilli nel maggio 2011, inserito nell'elenco dei 30 ricercati di massima pericolosità, e l'esecuzione di 19 provvedimenti cauteli per estorsione armi e favoreggiamento aggravati dal metodo mafioso, con l'Operazione Rinascimento. Oggi siamo in "Età Moderna", come il nome dell'operazione.