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“COMMEDIA NAPOLETANA” PER UNA TRUFFA AL NEGOZIO DI TELEFONIA

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Un giorno era Carlo, l’altro era Vincenzo, quello dopo ancora.....(continua)

Un giorno era Carlo, l'altro era Vincenzo, quello dopo ancora Matteo. Ieri era Stefano APOLLONIO di Bari. Nomi falsi usati in abbinamento ad altrettanti documenti falsi per poter acquistare, accendendo prestiti personali in danno di ignare vittime, telefoni di ingente valore presso numerosi punti vendita del gestore di telefonia TRE e mettere in atto le sue truffe.

Ma il gioco dell'uomo dalle mille identità, coadiuvato nella fiorente attività dalla sua consorte, è stato smascherato ieri dagli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato P.S. di Manfredonia, che lo hanno arrestato per truffa in concorso, nonché per uso di atto falso e sostituzione di persona ed hanno denunciato in stato di libertà la donna che lo collaborava per i medesimi reati.

Nell'occasione veniva sottoposto a sequestro un telefono iphone marca APPLE di ingente valore ed un telefono in uso alla donna, risultato essere provento anch'esso di reato, un giorno in cui l'uomo si chiamava Luca ALBIERO di Bussolengo (VR), nonché di documenti di riconoscimento falsi e di varia documentazione pertinente alle indagini.

Nella mattinata di ieri il gestore del "3STORE" di Manfredonia richiedeva l'intervento della Polizia per una presunta truffa che si stava consumando presso la sua attività commerciale ad opera di una coppia di giovani.

In sede di denuncia il gestore asseriva di essere stato da alcuni giorni allertato dalla coordinatrice di area che i negozi "3STORE" ubicati in Puglia erano ripetutamente fatti oggetto di truffe ad opera di due persone, i quali esibendo documenti intestati ad ignare persone, acquistavano telefonini di valore mediante finanziamenti, fornendo vari IBAN di addebito delle rate derivante dal prestito.

Visto che due persone, corrispondenti alle descrizioni ricevute, erano entrate nel negozio di telefonia di Manfredonia e stavano acquistando un telefonino di valore, per il quale avevano chiesto un finanziamento, e non essendo sicuro sull'illiceità della vendita, il gestore continuava regolarmente l'operazione, al fine di non urtare la sensibilità dei clienti, ma nel frattempo allertava la Polizia per farli controllare ed identificare.

Prontamente intervenuti gli operatori di polizia entravano nel negozio ove era presente la coppia segnalata ed identificavano le due persone; gli urgenti accertamenti di polizia permettevano di scoprire la sostituzione di persona, i documenti falsi utilizzati per la truffa, diversi bigliettini riportanti alcuni IBAN di differenti istituti bancari, numerosi fogli manoscritti riportanti dati anagrafici nonché estremi bancari di altre ignare vittime ed alcune carte di credito. Nell'auto, invece, si rinveniva una lista riportante tutti i punti vendita degli esercizi commerciali H3G del gestore TRE della provincia di Foggia. La donna, dalla sua borsa, estraeva un cellulare marca NOKIA abbinato ad una scheda sim del gestore 3 intestata ad ALBIERO Luca, di Bussolengo, il tutto sottoposto a sequestro.

Da quel momento nel negozio di telefonia è andata in scena una vera e propria commedia napoletana ad opera di un'attrice partenopea: la donna ha inscenato un pianto a dirotto, chiedendo dapprima la grazia agli ignari poliziotti per i quattro figli che aveva a casa, poi cercando di intenerirli narrando dei grandi "sacrifici" affrontati per potersi recare in Puglia e porre in essere le truffe; infine delle levatacce alla mattina presto e dei chilometri percorsi per la loro attività.

Mentre la donna, annoverante pregiudizi di Polizia specifici, veniva denunciata in stato di libertà l'uomo veniva arrestato in quanto la misura appariva giustificata dalla gravità del fatto, dalla sua personalità e dai suoi precedenti di Polizia specifici, non escludendosi altresì il pericolo di reiterazione del reato, evidenziatosi dal rinvenimento di un completo elenco di altri possibili obiettivi da truffare e di altre ignare vittime.

Nell'esercizio commerciale colpito sopraggiungeva anche la coordinatrice di area della società H3G spa, la quale, avendo assistito ad uno specifico episodio avvenuto alcuni giorni prima in altro centro "3STORE", riconosceva senza ombra di dubbio i malfattori.


09/07/2011

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