La Polizia di Stato, nella giornata odierna, alle prime luci dell’alba, ha dato esecuzione a n.7 ordinanze di custodia cautelare, di cui n. 4 in carcere e n. 3 agli arresti domiciliari, in ordine al reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, emesse dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, nei comuni di San Nicandro Garganico e Poggio Imperiale. Inoltre, una delle ordinanze di custodia cautelare è stata eseguita a Rimini, in quanto il soggetto ivi trasferito.
L’articolata attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha determinato l’acquisizione di gravi indizi di colpevolezza a carico dei 7 soggetti, presunti responsabili del reato.
Le indagini avviate nella seconda metà del 2021, sono scaturite da un’attività accertativa posta in essere dal personale del Commissariato P.S. di San Severo, nei confronti di un gruppo di soggetti, molti dei quali già noti alle forze dell'ordine per reati specifici, presumibilmente dediti all’acquisto e alla cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, nei territori di San Nicandro Garganico e Poggio Imperiale.
Le investigazioni, sviluppate avvalendosi di intercettazioni telefoniche e delle tradizionali tecniche di pedinamento ed osservazione, hanno consentito la compiuta identificazione dei presunti responsabili.
Per la Polizia di Stato non è stato agevole svolgere le indagini, sia per la distanza dei luoghi di spaccio ove operavano i presunti autori del reato, sia per gli stratagemmi posti in essere dagli stessi per eludere eventuali investigazioni e controlli delle Forze di Polizia.
In particolare, a San Nicandro Garganico erano presenti costantemente delle persone con il compito di “vedette”, al fine di verificare la presenza di eventuali poliziotti che potessero “disturbare” le attività di spaccio. A ciò si aggiunga il fatto che le piazze, adibite all’acquisto e alla cessione di sostanza stupefacente, si trovavano in contesti in cui la presenza di persone forestiere era notata con una certa facilità.
Nel corso di tutte le attività, diverse apparecchiature tecniche sono state oggetto di danneggiamento e di furto da parte di alcuni degli odierni arrestati. Ciò fa presupporre che l’organizzazione provvedeva anche ad una costante attività di bonifica, finalizzata alla ricerca di dispositivi per il monitoraggio in uso alle FF.OO.
L’operazione “ACCA24.2” condivide alcuni protagonisti della vicenda con la precedente operazione antidroga denominata “ACCA24”, a seguito della quale sono stati ricostruiti i traffici delittuosi di due gruppi di soggetti, operanti ad Apricena e a San Nicandro Garganico, con avvenuta esecuzione di n. 8 ordinanze di custodia cautelare, emesse la settimana scorsa, dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura.
Nel corso della prima operazione, era stato acclarato che alcuni dei presunti autori del reato, erano soliti frequentare un locale privato sito in San Nicandro Garganico, dove sarebbero avvenute le cessioni di sostanza stupefacente. Successivamente, si è avuto modo di apprendere che i soggetti si sarebbero “spostati” in un altro immobile, sempre sito in San Nicandro Garganico, creando una nuova “base operativa”. Tale nuova collocazione, avrebbe permesso loro di smerciare grandi quantità di stupefacente e di intascare giornalmente lauti guadagni, cedendo la sostanza anche a compratori che provenivano dai paesi limitrofi. Inoltre, per ampliare e soddisfare le esigenze del mercato di San Nicandro Garganico, alcuni degli odierni arrestati avrebbero costruito legami con altri soggetti operanti in Poggio Imperiale, dai quali si sarebbero riforniti.
L’attività posta in essere questa mattina, ha impegnato il personale del Commissariato di San Severo, coadiuvati dal personale dei Commissariati P.S. di Cerignola, Lucera, Manfredonia, dalla Squadra Mobile di Foggia, dalla Squadra Mobile di Rimini, nonché da un’unità eliportata e due pattuglie della Guardia di Finanza di Foggia con unità cinofila.
L’odierno epilogo delle complesse ed articolate investigazioni, testimoniano il costante impegno della Polizia di Stato in un territorio caratterizzato da particolari dinamiche criminali.
Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
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