Si comunica che nella mattinata odierna, nell’ambito di un’attività coordinata dalla locale Procura della Repubblica nella persona della dott.ssa Rosa PENSA è stata eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di R. M., nato a Manfredonia (FG), classe 1970, pregiudicato.
Tale provvedimento scaturiva dall’attività investigativa condotta da personale del “Nucleo Gargano” della Squadra Mobile della Questura di Foggia, distaccato presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Manfredonia. La vittima formalizzava denuncia di estorsione nei confronti di R. M.. Più nel dettaglio, il denunciante riferiva che dal febbraio 2016 era stato costretto a consegnare a R. M. somme di denaro nell’ordine di 500-600 euro a settimana, per un totale di euro 58.655,00.
In sede di denuncia la vittima ha ricostruito minuziosamente i frequenti esborsi di denaro, precisando che la prima dazione era avvenuta nel febbraio 2016 a titolo di prestito. Da quel momento in poi, però, le richieste del R. M. si erano fatte sempre più pressanti, divenendo delle vere e proprie pretese. Ogni settimana, infatti, R.M. contattava telefonicamente o tramite messaggi la vittima per indurla a consegnargli i soldi pretesi.
Inoltre, la vittima riferiva che, a fronte dei ripetuti soldi consegnati, lo scorso anno R. M., a garanzia della futura restituzione delle somme ottenute, consegnava degli assegni, impedendo comunque di metterli all’incasso. Lo scorso mese di gennaio R.M. pretendeva la restituzione dei due titoli di credito, consegnandone un altro dell’importo totale di 71.800,00 euro sempre con la promessa di poterlo incassare in futuro.
La vittima, inoltre, dichiarava che in più occasioni si era opposto alle continue richieste di denaro del R. M., ma questi, sia personalmente che attraverso messaggi di testo, inviatigli dalla propria utenza cellulare tramite SMS o attraverso la chat “WhatsApp”, aveva iniziato a intimidirlo, arrivando a minacciarlo anche di morte se non gli avesse consegnato le somme di denaro pretese.
I pagamenti al R.M., quindi, sono continuati sino allo scorso 12 febbraio 2018 quando, malgrado le difficoltà economiche, aveva consegnato l’ennesima somma di euro 130,00.
Al fine di rendere ancor più concreta l’esposizione dei fatti della vittima, quanto dichiarato veniva oggettivamente riscontrato mediante acquisizione delle conversazioni “WhatsApp” intercorse tra i due ma soprattutto mediante la registrazione di una conversazione minacciosa, avvenuta proprio in sede di formalizzazione della denuncia. Difatti, al diniego della vittima di effettuare l’ennesimo esborso di denaro in suo favore, il R.M. andava in escandescenza, pretendendo un immediato incontro con la vittima e effettuando ulteriori minacce. In conclusione, alla luce delle evidenziate risultanze investigative, il magistrato del Pubblico ministero titolare delle indagini, Dott.ssa Pensa, accogliendo il quadro probatorio prospettato dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, ha richiesto l’adozione di una misura custodiale nei confronti del R..
Il citato provvedimento, impositivo della misura degli arresti domiciliari, è stato eseguito nella mattinata odierna da personale del Nucleo Manfredonia della Squadra Mobile .