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POLIZIA DI STATO ARRESTA TRE PERSONE PER TENTATO OMICIDIO

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Alle prime luci dell’alba di oggi, Agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine, ha dato esecuzione
all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, nei confronti di P. N. cl. 66 e dei suoi figli S. cl. 92 e C. cl.99 responsabili del tentato omicidio di D.M., avvenuto il 6 dicembre 2017.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, traggono origine da una richiesta di intervento, giunta alla Centrale Operativa della Questura, il 6 dicembre 2017 nel corso della quale si segnalava, in corso del Mezzogiorno a Foggia, la presenza di tre uomini che dopo aver selvaggiamente aggredito un giovane erano saliti a bordo di un’autovettura dandosi alla fuga.
Di li a poco giungeva un’altra segnalazione che dava contezza dell’arrivo presso il pronto soccorso di Foggia di un giovane in stato di incoscienza ed in gravissime
condizioni a causa di una ferita di arma da taglio nella zona del rene destro che aveva causato uno shock emorragico.
Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra Mobile, anche di natura tecnica, hanno permesso di raccogliere importanti fonti di prova a carico dei tre P.
che in data odierna sono stati catturati all’interno delle loro abitazioni.
A fronte di una limitata collaborazione della vittima la quale sin da subito si è mostrata reticente nei confronti degli Agenti della Squadra Mobile, significative sono state le immagini delle telecamere di video sorveglianza di un esercizio commerciale prossimo al luogo del tentato omicidio, da cui è stato possibile vedere i momenti più significativi dell’aggressione in particolare che l’autovettura della vittima, una Fiat Multipla, veniva bloccata da una Fiat 500 di colore rosso, di proprietà di D.S.C., moglie di P. N. e madre di P. S..

Dalla Fiat 500 i tre P. che aggredivano la vittima, lasciandola agonizzante al suolo.
Non meno importante è stata l’analisi dei tabulati che ha permesso di raccogliere gli ulteriori elementi di prova circa l’esatta posizione dei P. sul luogo del delitto
e i contatti che questi intrattenevano con la vittima e che poi hanno supportato la richiesta di misura cautelare oggi eseguita.


11/06/2018

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