A seguito di ordinanza dell’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Bari, nella mattinata di ieri la Squadra Mobile ha eseguito la misura cautelare personale degli arresti domiciliari a carico di P.N., cl. 39 di Sannicandro Garganico (FG) per i reati di violenza sessuale aggravata e continuata, di atti sessuali con minorenne e di corruzione di minorenne.
A seguito di indagini, è stato accertato che l’anziano ha abusato in più occasioni di un minore, attualmente minore degli anni 14, minore degli anni 10 all'epoca dei fatti, invitandolo ad andare presso la sua abitazione, dove lo costringeva a compiere atti sessuali.
In più occasioni l'indagato obbligava la vittima a praticargli atti sessuali con la minaccia che se non avesse adempiuto "per lui sarebbero stati guai'; spesso l’uomo corrispondeva piccole somme di denaro al minore, come corrispettivo dell'attività sessuale, oppure gli regalava brioches e leccornie di vario genere, approfittando della situazione di necessità del piccolo, sia in relazione al grave disagio socio ambientale, sia a quello economico vissuto dal nucleo familiare di appartenenza; entrambi i genitori, infatti, erano affetti da problemi di alcolismo e in precarie condizioni economiche.
Proprio per tale disagio familiare, il minore è stato collocato nel settembre 2013 presso una Casa Famiglia; solo dopo l'inserimento nella struttura, è emerso, a fine 2016, il grave disagio socio-familiare e soprattutto gli abusi sessuali subiti da parte di una persona adulta, indicata dal bambino come vicino di casa.
Gli abusi sessuali sono stati consumati tutti in epoca antecedente al collocamento del bambino in comunità, epoca in cui lo stesso aveva appena sette anni e sono proseguiti sino alla seconda metà dell’anno 2016, quando il Tribunale per i Minorenni di Bari ha vietato i rientri del minore in famiglia.
I colloqui con il minore, effettuati dagli psicologi della struttura, hanno fatto emergere quanto lo stesso aveva subito da parte del suo abusante, che non si era limitato a toccare le parti erogene del minore, ma lo aveva costretto a diverse pratiche sessuali.
La Terza Sezione della Squadra Mobile di Foggia, specializzata nei reati in danno di minori e nei reati sessuali, ha effettuato diverse audizioni protette, anche con l’ausilio dello psicologo della Polizia di Stato, rivelatesi di fondamentale importanza. Grazie alla sensibilità e professionalità degli investigatori, riusciti a conquistare la fiducia del piccolo e ad instaurare con lui un rapporto di grande vicinanza, si è potuto riscontrare il quadro allarmante sin qui descritto, impostato su figure genitoriali completamente assenti e su una serie di ripetuti abusi patiti dalla vittima. Tutto questo ha consentito di assicurare alla giustizia l’autore dei reati e di aiutare il piccolo ad iniziare una vita serena.