Alle prime luci dell'alba di oggi, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, personale della Guardia di Finanza di Foggia e della Questura di Foggia ha proceduto all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone: C.M. , nato a Foggia classe 1969, B.D. nato a Foggia, classe1988, R.J. nato a Manfredonia (FG), classe 1991 e A.G. nato a Foggia classe 1970.
L’attività d’indagine ha avuto inizio subito dopo la denuncia da parte dal padre di R.C., giovane body-builder foggiano, morto tragicamente il 17 aprile 2016 a seguito di ricovero, in gravissime condizioni di salute, presso gli O.O.R.R. di Foggia e, successivamente, presso l’ospedale S. Paolo di Bari.
Gli agenti della squadra mobile, unitamente ai militari della Guardia di Finanza, hanno immediatamente avviato indagini nei confronti del preparatore atletico della giovane vittima e di alcuni soggetti che gravitano nel mondo dei body-builder.
Grazie a specifiche e ininterrotte attività investigative, tra cui pedinamenti, intercettazioni, osservazioni e perquisizioni, sono stati individuati alcuni luoghi in cui i quattro soggetti arrestati occultavano i farmaci dopanti per la commercializzazione. Il 4 maggio 2016 era stato tratto in arresto tale I.C.: a seguito di perquisizione, erano stati rinvenuti numerosi farmaci di natura dopante e constatato l’utilizzo e la somministrazione delle stesse sostanze in un immobile di sua proprietà, sito in via Polare.
Successivamente, il 10 giugno 2016, era stato arrestato D.V., titolare di due palestre in Cassano allo Ionio (CS), dove presumibilmente si andava a rifornire di farmaci dopanti il C., all'Interno delle quali, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi farmaci dopanti di provenienza illecita. Ma le indagini sono proseguite senza sosta, grazie alla tenacia e alla determinazione degli investigatori che volevano andare a fondo di un'attività illecita, costata la vita ad un giovane sportivo. Si è arrivati, così, ad accertare che C.M. utilizzava un garage sito in via R.G. di proprietà del fratello, per occultare in appositi cartoni, numerosi farmaci di natura dopante.
Stessa situazione per B.D. che, in un locale interrato in via Natola, di proprietà del padre, nascondeva un gran numero di confezioni di farmaci dopanti illegali, rinvenute e sequestrate. Ancora, ulteriori mirate perquisizioni, a carico di A.G. e R.J. presso le rispettive abitazioni e palestre, hanno consentito l’individuazione e il sequestro di altri farmaci dopanti. Tutta l’attività d’indagine ha portato all'emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di quattro soggetti, ritenuti responsabili del reato di commercio di farmaci attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico. Altri due uomini erano già stati arrestati nella prima fase delle indagini. In totale sono state sequestrate oltre 1.500 confezioni di farmaci dopanti di provenienza illecita.