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Stalking: arrestato autore di gravi episodi in danno di una polacca

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La donna, intimorita ed esasperata, non usciva più dal proprio appartamento, tenendo ben chiuse porte e finestre.

Nella serata di ieri, la polizia ha tratto in arresto un cittadino del Kosovo, resosi responsabile dei reati di stalking e violazione di domicilio. Lo stesso è stato contestualmente anche denunciato per la violazione degli obblighi inerenti il regolare soggiorno in Italia e sanzionato per ubriachezza. All'arresto si è giunti a seguito di una segnalazione giunta intorno alle ore 18.30, quando una donna di origini polacche ha chiesto aiuto al 113, riferendo di essere oggetto di minacce da parte di un uomo che stava prendendo a calci la porta di ingresso della sua abitazione, rivolgendole al contempo a voce alta gravi invettive. Immediato l'intervento delle Volanti che in pochi minuti hanno raggiunto lo stabile indicato, sito in Via Magellano, nelle immediate adiacenze del quale hanno notato un individuo esattamente corrispondente alla descrizione del molestatore fornita al 113. L'uomo, trovato in stato di ebbrezza alcolica, è stato fermato subito dagli operatori: si tratta di un kosovaro di 43 anni, irregolare in Italia, senza fissa dimora, con numerosi precedenti di polizia e penali, arrestato in passato per porto abusivo di armi, reati contro il patrimonio e contro la persona. La vittima, raggiunta dagli agenti, ha raccontato delle minacce subite, ripercorrendo l'iter delle condotte moleste tenute dallo straniero, conosciuto circa due anni fa quando lo stesso era ospitato unitamente alla fidanzata, un'amica della parte lesa, presso l'abitazione di quest'ultima in Via Magellano. Le molestie avevano avuto avvio nel febbraio del 2012, dopo che la donna aveva messo alla porta il kosovaro, stanca delle liti e dell'atteggiamento aggressivo da questi usato nei confronti della compagna. Da tale episodio era scaturita una serie di gravi minacce. Nel febbraio del 2012 l'arrestato, introdottosi nell'appartamento della vittima attraverso una finestra, l'aggrediva con calci e pugni, malmenando anche il convivente di lei, un rumeno sopraggiunto in difesa della compagna. In quella circostanza, il molestatore veniva arrestato da una pattuglia dei carabinieri e la donna riportava lesioni giudicate guaribili in 25 gg. Il 23 aprile u.s., a distanza di un anno, l'uomo, in stato di evidente ebbrezza alcolica, tornava presso l'appartamento della cittadina polacca; si faceva aprire la porta ed iniziava ad inveire minaccioso, chiedendo insistentemente la restituzione dei propri effetti personali. Il convivente di lei riusciva ad allontanarlo ed a chiudere la porta, dinanzi alla quale lo straniero restava a lungo, dapprima urlando e di seguito battendo contro il portone con calci e pugni. Dopo alcuni minuti l'uomo si allontanava spontaneamente. Nella serata del 25 aprile u.s., presso l'appartamento della donna si presentava poi uno sconosciuto che, dopo avere bussato insistentemente senza risposta, prima di andare via pronunciava il nome del molestatore, dando la sensazione alla vittima - che lo osservava dallo spioncino - che il kosovaro fosse nelle scale condominiali. Alle ore 17.30 di ieri l'ultimo episodio: lo straniero si recava di nuovo in Via Magellano, dove prendeva a colpire con calci e pugni il portone di ingresso dell'abitazione della vittima, urlandole di restituirgli gli effetti personali. La vittima, intimorita, rispondeva di non essere in possesso di alcun oggetto appartenente al kosovaro, la cui condotta stava osservano attraverso lo spioncino. Dopo poco, vista sopraggiungere dalle scale la figlia minore, il convivente della vittima apriva la porta: in tale frangente, il kosovaro entrare nell'abitazione insieme alla ragazza ma veniva subito messo alla porta dal rumeno. Esasperata, la cittadina polacca contattava il 113, chiedendo soccorso. Agli agenti dichiarava di essere in uno stato di continua ansia e timore, tanto da non uscire e da chiudere anche di giorno porte e serrande. Sempre nella giornata di ieri, le Volanti hanno proceduto per il reato di minaccia aggravata e lesioni nei confronti di un rumeno del 74', denunciato a piede libero. Alle ore 19.20 circa, in Via Salviati Vecchia, lo straniero ha atteso dinanzi al cancello di un stabile il rientro di un condomino con il quale erano in corso accesi dissapori circa questioni legate all'uso degli spazi condominiali destinati alla sosta delle vetture. All'arrivo della vittima, un italiano del 60', il rumeno avrebbe impugnato un coltello e minacciato a voce alta il condomino. Di seguito, abbandonata l'arma in terra, avrebbe malmenato con veemenza la parte lesa che, riuscita a fuggire, avrebbe allertato il 113. Sul posto, gli agenti hanno riscontrato la presenza del coltello, poi sequestrato, riportando alla calma il rumeno che, incurante dell'intervento della polizia, continuava ad inveire contro l'italiano.
30/04/2013

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