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Tentato omicidio di un albanese: le Volanti arrestano l’autore.

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A seguito delle prime indagini, si procede anche al fermo per ricettazione di un secondo albanese.

Albanese dell'84', irregolare, con precedenti per droga, furti aggravati, ricettazione, guida senza patente, false attestazioni, trovato in passato anche in possesso di una pistola con matricola abrasa e caricatore munito di cartucce, un coltello a serramanico e 40 gr circa di cocaina: questo è il profilo dell'uomo nei confronti del quale, nella serata di ieri, le Volanti hanno proceduto all'arresto per tentato omicidio ed alla denuncia per ricettazione all'esterno di un pub sito in Via Reginaldo Giuliani dove la vittima - un albanese di 29 anni, regolare - si trovava unitamente al cugino ed un connazionale. Secondo le prime indagini condotte dagli equipaggi dell'U.P.G. e S.P., alle ore 22.30 di ieri, la parte lesa - intenta a conversare con i due connazionali - notava un albanese, a suo dire "un conoscente", che, sceso da un'auto insieme ad una donna, lo invitava con un cenno di mano ad avvicinarsi. La vittima raccoglieva l'invito, avvicinandosi all'uomo: questi, proferendo alcuni improperi, estraeva repentinamente un'arma da fuoco, la puntava in direzione del torace del connazionale che, malgrado "la paura", reagiva, scagliandosi contro l'aggressore e riuscendo a modificare la linea di tiro, sì da essere attinto non già al torace bensì alla gamba destra. Dopo pochi istanti, i due albanesi rimasti nelle vicinanze del pub, a pochi metri dal luogo del fatto, rincorrevano ed acciuffavano il reo, colpendolo ripetutamente. Quest'ultimo tentava di divincolarsi, esplodendo in tale frangente un secondo colpo d'arma da fuoco che, fortunatamente, non attingeva nessuno. A questo punto, i due disarmavano il reo, immobilizzandolo in terra. Allertato il 113, alle ore 22.45, le volanti convenivano immediatamente in zona, ricostruendo in breve la dinamica degli eventi e procedendo alle prime attività di polizia. Venivano, quindi, rivenuti e sequestrati l'arma del delitto e i due bossoli, l'uno ritrovato immediatamente, l'altro dopo poco. Veniva sottoposta a controllo e, di seguito, sequestrata la vettura condotta dall'arrestato, risultata provento di un furto consumato nella medesima giornata. Le attività investigative venivano, poi, estese alla donna che, giunta in Via Reginaldo Giuliani insieme al reo, era rimasta in strada, a breve distanza da questi, durante il susseguirsi degli eventi. La donna, albanese di 30 anni, regolare, residente a Firenze, già nota ai poliziotti come "prostituta", veniva trovata in possesso di una dose di hashish: circostanza che induceva gli operatori a procedere alla perquisizione domiciliare in Via de Pinedo. Entrati all'interno dell'abitazione dell'albanese, i poliziotti notavano la presenza di un uomo che tentava di darsi alla fuga attraverso un ballatoio. Raggiunto dagli operatori, l'uomo si divincolava, usando violenza nei confronti degli stessi; quindi fuggiva e fuggendo calandosi da una grondaia posta all'esterno dell'immobile. Giunto in strada, il fuggiasco veniva inseguito e, nella vana fuga, lasciava cadere in terra alcuni orologi ed un mazzo di chiavi. Bloccato e ricondotto nell'appartamento, dove lo stesso viveva con la donna, gli agenti appuravano che quell'uomo, un albanese dell'82', senza fissa dimora, irregolare, contava diversi precedenti per reati contro il patrimonio. Proprio nell'abitazione di Via de Pinedo gli operatori rivenivano e sequestravano a suo carico 2 cacciavite di grosse dimensioni, un seghetto, un piede di porco di colore nero. Successivamente, recuperate le chiavi perse dall'albanese nella fuga, si risaliva ad un'autovettura risultata provento di furto il 20 febbraio u.s.: nei confronti dell'albanese, condotto in questura, si procedeva, con ciò, al fermo di indiziato di delitto. Questa la ricostruzione dei fatti, all'origine dei quali potrebbero esserci questioni attinenti al controllo della prostituzione in provincia. Sul punto, sono in corso indagini condotte dalla Squadra Mobile e tese, anche, ad accertare i legami insistenti tra tutte le persone coinvolte nei reati ed il legame esistente tra i due albanesi, l'arrestato ed il fermato, e l'appartamento di Via de Pinedo.
23/02/2013

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