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La Mobile smaschera un “professionista al servizio di un criminale”

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Produceva documenti e certificazioni false per creare alibi e scagionare così un imputato in processi per rapina.

Con l'accusa di "false attestazioni in atti destinati all'Autorità Giudiziaria" è finito in manette uno specialista in radiodiagnostica, sottoposto la settima scorsa alla misura cautelare degli arresti domiciliari dalla Squadra Mobile fiorentina diretta da Filippo Ferri unitamente a quella di Genova. Un vero e proprio professionista specializzato nel falsificare elementi di prova a vantaggio di un malvivente ritenuto responsabile di episodi criminali: con le sue false certificazioni, che poi finivano sui tavoli dei Tribunali, un 57enne genovese forniva alibi di ferro per scagionare un colpevole di reato. E' quanto emerso in un' inchiesta coordinata dalla Procura di Firenze, cominciata lo scorso 12 febbraio proprio durante un'udienza istruttoria che vedeva al "banco degli imputati" un uomo accusato (in contumacia) di una tentata rapina in abitazione avvenuta nel capoluogo toscano nell'agosto 2009. Del caso se ne era occupato sempre la Sezione Antirapina guidata da Alessandro Ausenda che riuscì ad individuare 3 soggetti italiani (di cui 2 arrestati) che quell'estate, dopo aver forzato la porta di un'abitazione ed armeggiato sulla cassaforte, furono interrotti dall'improvviso rientro del padrone di casa. Per assicurarsi la fuga, i malviventi minacciarono la vittima con un cacciavite, lo colpirono con un pugno alla testa e infine lo chiusero a chiave in cucina. Durante il processo, la difesa di uno degli imputati - attualmente latitante - esibì una documentazione medica dalla quale risultava inequivocabilmente che l'assistito non poteva trovarsi a Firenze il giorno della rapina in quanto a Genova per accertamenti medici. A conferma di ciò, venne prodotta una certificazione ed un esame radiologico odontoiatrico, entrambi redatti dallo stesso dottore presso un istituto genovese. Per completare l'opera, infine, venne prodotta la copia della sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Roma nei riguardi della stessa persona durante un altro processo che lo vedeva ancora implicato in una rapina avvenuta nella capitale sempre nell'agosto 2009. La sentenza riportava identiche ragioni di assoluzione rispetto ai motivi eccepiti dal difensore di fronte al Giudice di Firenze: ancora una visita odontoiatrica presso il medesimo specialista. Coincidenze queste, che non hanno però convinto i Pubblici Ministeri Ornella Galeotti e Leopoldo De Gregorio, che hanno subito messo in moto un'articolata attività investigativa durante la quale, la Squadra Mobile di Genova, ha accertato una serie di anomalie che hanno portato in primis ad escludere che la lastra medica mostrata in giudizio, proveniva realmente dal macchinario in uso all'istituto dove esercitava lo specialista - peraltro chiuso per ferie alla data riportata nei documenti. Altre verifiche, infine, hanno permesso di fare luce sugli spostamenti del medico che quel giorno, come il suo "paziente" del resto, non si trovava affatto in Liguria, come falsamente attestato. Al momento il rapinatore resta latitante mentre il 57enne ligure è finito ai domiciliari in esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP Michele Barillaro. Durante l'esecuzione del provvedimento, gli agenti della Mobile hanno sequestrato l'originale della lastra successivamente artefatta dal professionista cambiandone la data.

L'accertamento medico riportava infatti una data del 2011 e non quella del 20 agosto 2009, ovvero del giorno della rapina tentata a Firenze.


06/04/2012

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