La mobile sventa un tentativo di estorsione, arrestando il responsabile.
In gergo lo chiamano impropriamente "cavallo di troia", ma poco ha a che fare con lo stratagemma ideato da Ulisse per penetrare le difese troiane. Si tratta invece di un'estorsione in piena regola basata sulla proposta, rivolta dai malviventi al proprietario di un bene rubato, di rientrarne in possesso dietro pagamento di una somma di denaro. E quanto avvenuto qualche giorno fa a Firenze dove una vittima di furto della propria autovettura è stata contattata telefonicamente da uno sconosciuto dopo 3 giorni dall'episodio. Quest'ultimo ha dato un appuntamento alla parte lesa (un fiorentino di 72 anni) invitandola a consegnargli la somma di 2000 euro in contanti per rientrare in possesso del suo veicolo, minacciandola inoltre se avesse avvisato le forze dell'ordine. Il 72enne non è stato però al gioco del criminale: si è subito rivolto alla polizia che non ha perso tempo ad organizzare l'operazione che ha portato alla cattura di un pregiudicato di 39 anni (residente nel pisano). La Squadra Mobile fiorentina diretta da Filippo Ferri e nello specifico la Sezione Criminalità Organizzata coordinata da Fabio Pocek ha seguito, con discreti pedinamenti e un attento servizio di osservazione, l'incontro organizzato in via Maragliano. Dopo essersi sincerati della presenza dell'auto parcheggiata in un via adiacente, gli agenti sono intervenuti, ammanettando l'estorsore (uscito dal carcere - ove era detenuto per furto - appena il giorno prima). L'auto è stata restituita al legittimo titolare. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare le modalità del furto del veicolo, messo senza dubbio a segno da altre persone.“Se vuoi riavere la tua auto rubata, devi pagare!” Arrestato l'estorsore.
14/10/2011