Ieri sono finiti nella rete della polizia fiorentina: la Sezione Criminalità Organizzata della Mobile e le motovolanti "Nibbio" hanno posto fine all'attività criminale di una coppia di siciliani.
Si fingevano poliziotti per rapinare le loro vittime nelle abitazioni. Ieri pomeriggio gli uomini della Sezione Criminalità Organizzata della Mobile e delle motovolanti "Nibbio" hanno catturato due dei protagonisti della messa in scena: si tratta di una coppia di siciliani di 45 anni lui, 31 lei. Almeno due le rapine in abitazione recentemente messe a segno: una lo scorso 5 novembre in via Bolognese in danno di una signora 71enne; l'altra, alla quale avrebbe partecipato anche la complice, consumata 2 giorni dopo in via del Mezzetta nei confronti di due donne brasiliane. In entrambe le circostanze avrebbe inoltre partecipato anche un terzo uomo. Il "modus operandi" del reati era sempre lo stesso: i malviventi facevano un primo sopralluogo qualificandosi come appartenenti alla Polizia di Stato (esibendo velocemente un falso distintivo); chiedevano informazioni su eventuali badanti o sulla posizione sul territorio nazionale nel caso delle parti lese sudamericane; guadagnata poi la fiducia delle vittime prescelte, si ripresentavano dopo alcuni giorni. Una volta fatti accomodare nelle abitazioni, ecco l'amara sorpresa: i rapinatori immobilizzavano le loro vittime, arraffando il possibile. Particolarmente cruenta la rapina consumata in via Bolognese dove l'anziana è stata addirittura imbavagliata, legata alla sedie e minacciata con un grosso coltello. L'individuazione fotografica effettuata negli uffici della Mobile di Firenze dalle vittime delle rapine ha permesso agli investigatori di dare un volto a questi fantomatici "falsi tutori dell'ordine", (nella realtà, entrambi gli arrestati con numerosi precedenti di polizia, l'uomo anche specifici). A seguito delle serrate indagini della Mobile sono state diramate in brevissimo tempo precise ricerche alle pattuglie sul territorio e ieri pomeriggio, l'occhio attento dei motociclisti "Nibbio" ha individuato i due sospetti all'interno di un bar a Porta a Prato, ponendo così fine alla loro attività criminale. Presso il domicilio della donna (la camera di un albergo in via Porte Nuove) gli inquirenti hanno poi trovato il famigerato distintivo d'oro con la scritta "Polizia", oltre a parte delle refurtiva proveniente dai delitti compiuti dai due isolani: 2 cellulari e un portafoglio. Sulla base di quanto emerso dalle indagini, la coppia è stata tradotta al carcere di Sollicciano in stato di fermo di polizia giudiziaria in quanto gravemente indiziata del delitto di sequestro di persona ai fini di rapina.Si fingevano poliziotti per mettere a segno rapine violente in abitazione
11/11/2010