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Clonazione bancomat

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Altri due bulgari arrestati a Firenze

E' durato poco meno di un minuto il montaggio dello skimmer ed il fissaggio della telecamera sullo sportello bancomat preso di mira dai due cittadini bulgari arrestati sabato sera dalle Volanti. La prova è emersa dalla visione di alcuni filmati trovati su un pc nella loro stanza d'albergo a Calenzano, dai quali è emersa la notevole semplicità delle operazioni di installazione delle componenti per la "cattura" dei codici. Sullo stesso pc gli agenti hanno trovato anche il filmato della simulazione di un prelievo effettuato da uno dei due arrestati nell'immediatezza della manomissione dello sportello, per verificarne il funzionamento ai fini della clonazione delle carte delle ignare vittime.

E' un quadro allarmante quello emerso dagli arresti di sabato 27 febbraio, a conferma delle ipotesi investigative della Questura, che da diversi mesi ha potenziato l'azione di prevenzione e contrasto del fenomeno.

La facilità con cui in assenza di cautele i truffatori riescono a modificare i profili degli sportelli ATM e a "catturare" i codici segreti per poi riutilizzarli induce la Questura a rinnovare l'appello agli utenti degli sportelli bancomat ad utilizzare la massima cautela ed a seguire i consigli della Questura di Firenze.

I due cittadini bulgari, di 33 e 28 anni, sono stati intercettati dagli uomini delle Volanti nel corso di un'attività mirata, in attuazione degli indirizzi operativi dettati dal Questore in seguito alla recrudescenza del fenomeno delle manomissioni degli sportelli bancomat registrata negli ultimi mesi. I due erano giunti con un'auto a Firenze lunedì scorso e soggiornavano presso un albergo di Calenzano che confermavano giorno per giorno, pagando in contanti. Erano circa le 20.00 di sabato quando gli arrestati, alla vista della Volante, hanno immediatamente tentato di allontanarsi, ma sono stati bloccati tempestivamente dagli agenti.

Un approfondito esame dello sportello bancomat, effettuato anche con il supporto della Polizia Scientifica, ha confermato i sospetti. Sono stati infatti rinvenuti uno skimmer per la "lettura" delle bande magnetiche delle carte di pagamento, ed una microcamera ricavata da un telefono cellulare utilizzati per la registrazione dei codici pin digitati dai correntisti truffati. I due avevano poi al seguito numerosi telefoni cellulari sui quali sono stati trovati messaggi recanti numerosi codici alfanumerici, verosimilmente riconducibili alle carte clonate.

Ulteriori riscontri investigativi sono emersi nel corso della perquisizione della stanza di un albergo di Calenzano, dove è stato trovato il personal computer utilizzato dai due bulgari per memorizzare i dati "catturati". Sullo stesso pc gli agenti hanno anche trovato la registrazione video della installazione delle componenti necessarie per la clonazione dei dati delle carte di pagamento, nonché della simulazione di un prelievo effettuato da uno dei due truffatori subito dopo la installazione dello skimmer, per accertarsi del corretto funzionamento ai fini della clonazione. A conclusione degli accertamenti, sono stati portati nel carcere di Sollicciano a disposizione dell'Autorità giudiziaria.


01/03/2010
(modificato il 02/03/2010)

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