35 le richieste presentate in Questura dall’entrata in vigore del nuovo reato. 15 i provvedimenti adottati
Sono undici i casi in cui il provvedimento di ammonimento adottato dal Questore nei confronti di altrettanti stalker ha consentito la cessazione delle molestie nei confronti delle vittime. Una di queste, nel rivolgere il suo ringraziamento agli uomini della Divisione Anticrimine, guidata dal dr. Costantino Capuano, ha affermato di "essere tornata a vivere". L'esito dei provvedimenti è stato riscontrato nell'ambito di un'attività conoscitiva condotta dagli agenti specializzati per la trattazione dei reati ai danni di soggetti appartenenti alle cd. "fasce deboli", coordinati dal Sostituto Commissario Cristina Cappelli. Dall'entrata in vigore della legge in materia di stalking (marzo scorso), sono stati presentati in Questura trentacinque esposti per atti persecutori. In undici casi il provvedimento del Questore si è rivelato risolutivo. Lo stalker ha infatti smesso di molestare le sue vittime. In due casi, invece, la reiterazione delle condotte ha indotto la denuncia del molestatore d'ufficio all'Autorità giudiziaria. Non è statao possibile rintracciare invece altre due donne che hanno ottenuto l'ammonimento. Le casistiche sono le più varie. In prevalenza si tratta di relazioni sentimentali la cui fine non viene accettata da una delle parti. Frequenti sono anche i professionisti perseguitati da clienti. Non mancano vicende riconducibili a questioni condominiali. Tra le vittime, prevalentemente donne, figurano anche tre uomini. L'attività di monitoraggio degli esiti dei provvedimenti adottati è stata voluta dal Questore per valutare l'efficacia delle politiche dedicate di trattazione dei casi predisposte dopo l'entrata in vigore della normativa. In particolare, al fine di evitare incertezze interpretative, dopo incontri congiunti con rappresentanti delle altre Forze di polizia e della Magistratura, è stata decisa la gestione accentrata delle casistiche di stalking. All'ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine è stata infatti affidata la trattazione di tutti gli esposti presentati presso gli Uffici denunce della Questura e dei Commissariati. Attraverso l'impiego di agenti specializzati con corsi di formazione in Psicologia della testimonianza e della comunicazione -organizzati in collaborazione con l'Università degli Studi di Firenze- viene garantita un'assistenza non solo tecnica alle vittime di atti persecutori che si rivolgono in Questura per chiedere aiuto. Si rivela fondamentale, infatti, l'approccio dell'operatore con le persone che siano state vittima di condotte particolarmente invasive della sfera privata e dell'intimità personale. Attraverso la collaborazione con gli enti assistenziali attivi sul territorio, le vittime vengono indirizzate, qualora ne avvertano l'esigenza, verso le stesse strutture.