L’8 marzo per la Questura di Firenze rappresenta un ulteriore momento di riflessione sulla violenza domestica, sulla legislazione, prevenzione e repressione dei reati perpetrati contro le donne e che sono diventati, purtroppo, una vera e propria emergenza
L'8 marzo per la Questura di Firenze rappresenta un ulteriore momento di riflessione sulla violenza domestica, sulla legislazione, prevenzione e repressione dei reati perpetrati contro le donne e che sono diventati, purtroppo, una vera e propria emergenza sociale.
Le cronache recenti raccontano, ormai quasi quotidianamente, di donne appartenenti ad ogni classe sociale, etnia, religione ed età che subiscono abusi da parte degli uomini e dei familiari con i quali condividono le loro vite: si tratta di un male oscuro che oltre ad attentare alla sicurezza di donne e bambini, ne lede la loro stessa libertà e dignità.
L'estrema delicatezza e complessità del fenomeno rende indispensabile che lo si affronti in modo condiviso, facendo ricorso a tutte le risorse che una moderna società è in grado di esprimere per la tutela della donna: devono convergere tutte le organizzazioni che operano a livello culturale, educativo ed informativo per alimentare gli strumenti giuridici e di polizia.
Il contrasto alle violenze domestiche vede la Polizia di Stato costantemente impegnata nell'azione di repressione quanto in quella di prevenzione.
Ne è testimonianza la Sezione dedicata sui reati in materia di violenza contro le donne ed i minori, nata nel 1998 per rispondere alla forte necessità di una specializzazione nel settore, ed i cui operatori, appositamente formati, gestiscono sia le esigenze connesse ai bisogni di riservatezza e protezione, sia quelle legate al tentativo di tutelarsi attraverso l'uso dello strumento giuridico della denuncia.
All'attività investigativa si affianca la promozione di una serie di iniziative informative e di raccordo con altri enti operanti negli specifici settori, a cura dell'Ufficio minori della Divisione Anticrimine.
Nel corso del 2007 operatori della Questura hanno partecipato a numerosi incontri formativi con associazioni sensibili al problema, che hanno organizzato dibattiti e tavole rotonde.
In particolare, è stata rinnovata, con la preziosa collaborazione dell'Associazione Artemisia, una pubblicazione destinata agli operatori del settore sul tema della violenza domestica e dei reati contro le donne: "Insieme contro la violenza domestica - legislazione, circostanze, cause e conseguenze della violenza nei confronti delle donne".
La pubblicazione è il risultato del lavoro di una squadra coordinata dal Vice Questore Aggiunto Luca Gorrone, già coordinatore ed autore di analoghi efficaci strumenti di formazione e guida per la difesa delle cosiddette "fasce deboli", in collaborazione con gli esperti dell'Associazione Artemisia di Firenze ed è stata distribuita agli Uffici di Polizia del territorio fiorentino, proprio allo scopo di uniformare le azioni di prevenzione e repressione dei reati contro le donne.
Nello stesso anno sono state inoltre adottate iniziative nell'ambito della formazione di tutto il personale della Polizia di Stato nello specifico settore della comunicazione e della ricezione delle segnalazioni e denunce da parte delle vittime di reato, firmando un protocollo d'intesa con la Facoltà di Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze, grazie al quale gli operatori della Polizia di Stato fiorentini appartenenti a specifici Uffici (servizio "113", "volanti", poliziotti di quartiere, ufficio minori, ufficio denunce) hanno potuto seguire particolari "stage" formativi in tema di "psicologia della comunicazione" e, a breve, anche in "psicologia della testimonianza".
Il nostro costante obiettivo è di dare un aiuto concreto a tutti coloro che hanno a che fare con situazioni di violenza domestica, siano essi vittime o testimoni, proponendoci da sempre anche e soprattutto di sensibilizzare ed incoraggiare tutti i cittadini alla denuncia di questi efferati delitti, affinché possa finalmente crollare il muro di paura dietro il quale continuano, purtroppo, a nascondersi i colpevoli di tali odiosi delitti.