Questura di Firenze

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Il coraggio della legalità

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La volante

Il servizio sulla Questura di Firenze pubblicato dalla rivista Polizia Moderna del mese di ottobre

Difendere la società civile e i più deboli, questo l'obiettivo che si prefigge Firenze per diventare la città simbolo della "tolleranza zero" nei confronti della microcriminalità. E non solo.

Brucia il sole su piazza della Signoria. L'ombra asimmetrica del Palazzo dei Priori sembra incorniciare le meraviglie dell'arte fiorentina. È l'armonia del David a fare da padrona, Ercole e Caco che sembrano assistere imperturbabili all'enorme, quotidiano afflusso di turisti; il Marzocco, il Leone araldico, lì a sovrastare una città che veste con orgoglio i colori della legalità. Una volante che all'improvviso sfreccia. Poi un'altra, e un'altra ancora. Il cuore di Firenze pulsa.

"Non lasceremo zone franche a chi intende commettere reati", dice il questore Francesco Tagliente ricostruendo i particolari di quell'ennesimo pattuglione straordinario organizzato nelle vie del centro: tremila persone controllate, al setaccio degli agenti finiscono internet point e negozi. Scattano le denunce ai cosiddetti punkabbestia, solo la punta d'iceberg di un fenomeno esteso e variegato contro il quale la polizia fiorentina opera ogni giorno, ormai da anni. È sempre la grande offensiva della legalità quella che porta pochi giorni dopo all'arresto di due uomini - uno originario di Napoli, l'altro di Potenza - che spacciandosi per parcheggiatori costringevano malcapitati turisti spagnoli a pagare la bellezza di trenta euro per un posto auto, mostrando come credenziale una pettorina che era solo una patacca. Al processo hanno patteggiato: otto mesi di carcere e una multa di 400 euro.

Firenze, assurta a simbolo italiano della "tolleranza zero" di Rudolph Giuliani, guarda avanti. La guerra ai lavavetri, terminata con la famosa ordinanza emessa dal Comune, non è vista come un punto d'arrivo. Ma come una tappa della grande lotta al microcrimine. Una tappa che parte da lontano, un disegno che vede prioritaria la difesa della comunità civile, dei più deboli. È un centro, quello del capoluogo toscano, che è stato suddiviso in quattro aree all'interno delle quali operano le volanti, i poliziotti di quartiere, le pattuglie a cavallo, i motociclisti. Un sistema operativo capillare, che ha consentito fin da luglio di porre quasi la parola fine al lavoro sporco dell'esercito dei venditori ambulanti clandestini, quelli che con la merce contraffatta fanno fare affari d'oro alla grande fabbrica del falso. Le espulsioni dei venditori abusivi, quasi tutti senegalesi, hanno fatto registrare nella sola estate un'impennata del 148%.

La coraggiosa e importante iniziativa da lei intrapresa - scrive al questore il presidente di un'associazione che riunisce le imprese che operano nel settore della moda - è un esempio brillante dell'importante ruolo che le autorità locali possono avere nella lotta al commercio dei prodotti falsi e anche nell'educazione degli acquirenti nonché nell'eliminazione dell'immagine negativa dell'Italia come Paese tollerante verso tale fenomeno.

"Vicini alla gente", quello che è diventato il tema di fondo dell'attività della polizia italiana, in questa terra è un punto fermo. "Nella nostra provincia - dichiara ancora Tagliente - la presenza delle forze dell'ordine e il loro coordinamento sono una certezza. Una porta chiusa è una sconfitta sia per chi è vittima di un reato sia per l'operatore di polizia.

Apertura dell'ufficio denunce 24 ore su 24, in crescita del 220% i servizi straordinari di controllo del territorio, aumentati di oltre il 62% i turni di servizio ordinari. Sono solo alcuni dei numeri che identificano l'opera della questura di Firenze nei primi sei mesi del 2007. È una presenza costante, quella della polizia, specialmente nelle aree considerate più a rischio del capoluogo toscano. Una presenza quasi benedetta dal Comune fiorentino, che per bocca dell'assessore Graziano Cioni (quello che ad agosto scorso ha dichiarato guerra ai lavavetri) ringrazia pubblicamente per le scelte operative della questura, ritenute "in linea con gli indirizzi dati dal comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica". I risultati della lotta al crimine arrivano repentini, quasi come a un click di computer: gli arresti per furto sono aumentati del 119,4%, quelli per rapina dell'83,3%.

Terra di grande e radicato rispetto del diritto, la Toscana. Che attrae turismo e investimenti. Ma che, certo, non sfugge al mirino di chi la droga la consuma e la spaccia. Era agosto scorso: le verdissime colline di Rosicchino, lì dove sorge una riserva di caccia privata, diventano in un lampo - senza il permesso del proprietario - un accampamento. Lo chiamano rave party: ufficialmente una festa in onore della musica afroamericana. Il volume degli amplificatori è al massimo. La corsa è allo "sballo". Sono quasi un migliaio i giovani presenti, quasi tutti provenienti dal Nord Europa. L'aria è irrespirabile, si consumano in poche ore fiumi di birra. Il timore, più che fondato, è che fra i partecipanti giri "roba" pesante. Basta un blitz per arrivare alla verità: gli agenti della questura di Firenze sequestrano eroina, hashish, marijuana, persino francobolli all'Lsd, quelli che leccati mandano dritti nell'inferno dell'incoscienza. Appena pochi giorni dopo - siamo agli inizi di settembre - la polizia fiorentina fa il bis: c'è un altro rave in programma, pronto ad attirare ancora una volta centinaia di giovani sbandati. L'appuntamento sulle colline di Firenze gli organizzatori se lo danno via Internet, utilizzando siti appositi, quasi una rete nella Rete. Ad intercettare le comunicazioni - e a fermare lo scempio in agguato - è però la Digos.

Quello degli operatori di polizia a Firenze è un lavoro ininterrotto. L'orario delle attivitità è stato proprio recentemente dilatato nell'arco delle intere 24 ore, la pianificazione dei servizi è stata rimodulata sulle specifiche criticità del territorio, è stato introdotto un tavolo tecnico di debriefing come strumento per valutare i risultati conseguiti e ottimizzare le attività future, è stato dato maggiore impulso al servizio web della questura per poter effettuare on line le denunce. "La nostra volontà - dice ancora il questore - è volta a far sì che l'espressione vicini alla gente non sia un semplice slogan ma un impegno costante, da concretizzare con i fatti". Vicini alla gente, come vicini gli agenti sono stati al volto più conosciuto delle televisioni commerciali toscane, la giornalista Carlotta Romualdi, che nel corso di un tentativo di scippo avvenuto ad agosto ha riportato un trauma cranico bilaterale. Sono partite indagini serrate, quasi come una corsa contro il tempo. Nemmeno 24 ore e il presunto aggressore - noto alle forze di polizia - è finito in manette.

Non nascose l'emozione, Francesco Tagliente, quando nel vivo di quella festa in onore della Polizia di Stato, nel cuore del palazzo che fu dei Priori, parlò a maggio scorso di una città che risponde con determinazione e coraggio alle sfide del futuro. "Dall'inizio dell'anno - spiegò il questore - all'interno dei nostri stadi non si sono verificati fatti meritevoli di attenzione, non è stato lanciato un petardo, non è stato acceso un fumone, la tifoseria locale ha tenuto un comportamento esemplare". È bella, bellissima Firenze con i colori della legalità.

Massimo Giraldi, Polizia Moderna n. 10, ottobre 2007


09/11/2007
(modificato il 19/12/2007)

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