A partire dalla giornata del 12 luglio 2019, la Polizia di Stato cambia i propri segni distintivi, adeguandosi alla previsione della Legge n. 121 del 1981 che ha ridisegnato il sistema della Pubblica Sicurezza nel nostro Paese.
I nuovi distintivi di qualifica, poggiati su base orizzontale, rimarcano la natura della Polizia di Stato come Forza di Polizia ad ordinamento speciale ed unica, tra le Forze di Polizia, ad esprimere le Autorità provinciali e locali di Pubblica Sicurezza (Questore e Dirigenti dei Commissariati di Pubblica Sicurezza).
Nel ridisegnare i nuovi gradi della Polizia di Stato è stata scelta l’aquila come una sorta di fons honorum che sostiene idealmente gli elementi costitutivi dei diversi gradi.
Rispetto al passato, il plinto araldico individua oggi Agenti ed Assistenti, mentre il rombo dei Sovrintendenti, con il suo profilo fusiforme, richiama una punta di lancia, simbolo di un dinamismo operativo temperato dall’esperienza.
In luogo delle stelle delle tradizioni militari, per i gradi di comando dei Dirigenti ed i Funzionari, è stata adottata la formella, una rivisitazione di quella realizzata dallo scultore quattrocentesco Lorenzo Ghiberti per la porta del Battistero di San Giovanni, che vuole essere un richiamo alla bellezza e all’eleganza che contraddistinguono l’inestimabile patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese ed in particolare della Nostra Firenze.