L’uomo, fermato dagli agenti in borghese nei pressi della fermata di piazza Dalmazia, è stato poi sorpreso con quasi un etto di hashish
Continuano i controlli capillari della Polizia di Stato finalizzati alla sicurezza a bordo e alle fermate dei tram fiorentini: i servizi sono svolti quotidianamente da agenti della Questura sia in uniforme - nell’ottica di una sempre più concreta prevenzione - sia in borghese - al fine di contrastare con ancora più incidenza ogni forma di illegalità.
Ed è proprio nel corso di questa mirata attività che nei gironi scorsi la Squadra Mobile ha rintracciato un “ricercato”, sul quale (dallo scorso 7 ottobre) pendeva un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine di carcerazione.
Si tratta di un cittadino marocchino di 37 anni che, sabato pomeriggio, ha attirato l’attenzione degli investigatori, mimetizzati tra i viaggiatori a bordo della tramvia.
Appena scesi in piazza Dalmazia, hanno notato subito il 37enne, proprio nei pressi della fermata del mezzo pubblico.
L’uomo aveva infatti riportato negli ultimi 3 anni almeno 4 condanne definitive, tutte nell’ambito di episodi di illecita detenzione di sostanze stupefacenti (accertati tra il 2019 e il 2020) a seguito dei quali la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ne aveva chiesto la condanna.
Tali richieste hanno avuto seguito, con una pena cumulativa di 9 anni di reclusione frutto di una serie di sentenze emesse dal Tribunale di Firenze.
I poliziotti sono naturalmente andati a fondo anche nel corso dell’ultimo controllo dello scorso week-end, scoprendo che il ricercato aveva con sé quasi un etto di hashish.
Per il cittadino straniero, accompagnato immediatamente al carcere fiorentino di Sollicciano, è scattata quindi anche una nuova denuncia per il medesimo reato.
In merito a quest’ultimo episodio si precisa comunque che l’effettiva responsabilità della persona indagata e la fondatezza delle ipotesi d'accusa a suo carico, dovranno essere sempre valutate nel corso di un successivo processo e che al momento la stessa è assistita, in tale ambito, da una presunzione di innocenza.