Nei giorni scorsi, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, il GIP ha convalidato il fermo di indiziato di delitto eseguito dalla Polizia di Stato nei confronti di tre uomini di età compresa tra i 39 e 48 anni (tutti di origine cilena), ritenuti - in concorso e a vario titolo – i presunti autori di un furto aggravato in appartamento messo a segno la scorsa settimana nel quartiere fiorentino dell’Isolotto.
Sulla base dell’ipotesi investigativa, arrivati dal Nord Italia, senza invito dei proprietari, avrebbero visitato l’appartamento in questione e, dopo averlo messo a soqquadro, portato via del denaro contante, gioielli e alcune borse da donna di famosi brand della moda.
Sulla vicenda ha subito indagato la Squadra Mobile di Firenze che, tra le altre cose, ha passato immediatamente al setaccio ogni frammento di immagine della videosorveglianza cittadina.
Gli agenti della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile sono rapidamente riusciti a delineare così la fisionomia delle tre persone sospettate di essere i materiali autori del colpo, avvenuto forzando la porta finestra della cucina dell’abitazione.
Ulteriori sviluppi nelle indagini hanno poi portato gli investigatori ad individuare anche la presunta autovettura verosimilmente utilizzata dagli indagati, ovvero un’auto a noleggio.
Nelle 48ore successive le pattuglie della Squadra Mobile, impegnate in specifici servizi di prevenzione ai reati predatori, hanno rintracciato proprio lo stesso mezzo con a bordo gli indagati mentre si aggiravano in zone residenziali della città, tra via Aretina a via Baccio da Montelupo.
La polizia ha tenuto d’occhio la situazione e non sarebbero stati scoperti altri analoghi delitti ma, appena i sospetti hanno imboccato l’autostrada in direzione Nord, la Squadra Mobile è entrata in azione fermando i tre “pendolari”, successivamente accompagnati al carcere fiorentino di Sollicciano.
In riferimento anche alla convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria della misura precautelare eseguita dalla Polizia di Stato, si precisa che l’effettiva responsabilità delle persone indagate e la fondatezza delle ipotesi d'accusa a loro carico, dovranno essere sempre valutate nel corso del successivo processo e che al momento le stesse sono assistite da una presunzione di innocenza.