“Le nuove minacce criminali e le investigazioni 5.0: Dal mondo reale al virtuale e al metaverso” è stato il tema centrale dell’evento organizzato dalla “Fondazione Insigniti OMRI” e dalla Questura di Firenze, che si è tenuto questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
L'incontro è stato un'occasione per esplorare le sfide contemporanee della sicurezza in un contesto di rapida evoluzione tecnologica, non solo a disposizione degli investigatori ma anche della criminalità.
A guidare la discussione, il Prefetto Vittorio Rizzo, Vicedirettore dell'AISI, cofondatore e Consigliere di indirizzo della Fondazione Insigniti OMRI.
Con un lungo passato come Vice Capo della Polizia e direttore della Direzione Centrale Anticrimine, il Prefetto Rizzi è una figura di riferimento nel campo della sicurezza nazionale con alle spalle un’importante esperienza nel coordinamento di attività di polizia giudiziaria, di operazioni contro la criminalità transnazionale e nel sequestro dei patrimoni illeciti, nonché promotore di diritti umani e di cittadinanza attiva.
Attraverso la Fondazione Insigniti OMRI, contribuisce a riflessioni e iniziative che rafforzano il legame tra istituzioni e cittadini, promuovendo la legalità e il rispetto delle libertà fondamentali.
L'evento, moderato dalla giornalista Erika Pontini è stato un momento di confronto tra esperti, autorità e rappresentanti delle forze di polizia su come affrontare le sfide della criminalità moderna utilizzando tecnologie avanzate, dal mondo fisico al virtuale e al metaverso.
Il Prefetto Rizzi ha anche toccato diversi argomenti di attualità nell'ambito dei sempre più sofisticati strumenti utilizzati dagli investigatori delle forze di polizia italiane nel corso delle indagini "moderne".
Gli ultimi decenni hanno infatti rapidamente segnato il passaggio, ad esempio, dalle analisi del cosiddetto "guanto di paraffina" a quelle del DNA, dai messaggi scritti a mano su fogli di carta a quelli telematici, codificati con i più evoluti sistemi di criptazione, fino all'utilizzo - ai fini della sicurezza comune - dei sistemi di videosorveglianza urbana e, infine, dell'oramai diffusa Intelligenza Artificiale.
Proprio nell'ambito della sicurezza a 360 gradi, necessariamente accompagnata da un sistema di norme giuridiche sempre al passo con i tempi, il Prefetto ha fatto riferimento anche all'Associazione Lorenzo Guarnieri, nata in memoria del figlio (morto a 17 anni a causa di un incidente stradale a Firenze nel 2010) del fondatore Stefano Guarnieri (presente all'evento).
Da allora Stefano si è dedicato alla prevenzione per la sicurezza stradale con l’obiettivo di salvare vite umane. Il suo impegno, la sua determinazione e il lavoro svolto insieme ad altre associazioni e, naturalmente, alle istituzioni italiane, hanno portato ad una sempre più maggiore e concreta sensibilizzazione sulle vittime di reato, nonché ad una proposta di legge, nota come “omicidio stradale”, diventata poi Legge dello Stato nel marzo del 2016.
I lavori sono stati aperti dalla Sindaca Sara Funaro, seguita dai saluti della Prefetta Maria Laura Simonetti, Presidente del Comitato provinciale della Fondazione, del Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma, cofondatore della Fondazione OMRI.
Dopo un saluto del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, le conclusioni dell’iniziativa sono state curate dal Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Firenze e Roma, e attuale Presidente della Fondazione Insigniti OMRI.
I membri di quest’ultima, insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI), traducono l'onorificenza loro conferita in un'attività di servizio gratuito a favore della collettività nazionale, come previsto dallo statuto.
Tra i partecipanti all’evento di oggi, numerosi rappresentanti del mondo accademico, della cultura e della sicurezza, insieme ai Questori della Toscana e diversi Prefetti da tutta Italia, tutti insieme in una tappa significativa nel percorso della Fondazione Insigniti OMRI, che continua a promuovere il dialogo e la riflessione sui valori costituzionali, coinvolgendo esperti, autorità e cittadini in un confronto costruttivo per il bene comune.
Come tradizione degli eventi promossi dalla Fondazione Insigniti OMRI, l’apertura è stata solenne e carica di significato simbolico: il "Canto degli Italiani" è stato intonato dal tenore Francesco Grollo, figura iconica nel panorama lirico italiano e internazionale, noto come "Il Tenore delle Istituzioni Italiane". Il suo "Canto degli Italiani" risuona non solo come un inno nazionale, ma come un richiamo all’unità e alla solidarietà in tempi di incertezza e cambiamento.