La sempre maggiore intensificazione del controllo del territorio da parte di tutte le Forze di Polizia, coordinate su tutta la provincia fiorentina dal Questore Maurizio Auriemma, ha sicuramente portato ad importanti risultati sotto il profilo della sicurezza.
Nonostante dall’inizio dell’anno si sia infatti già registrato un primo calo generalizzato dei reati, persistono alcuni fenomeni circoscritti tuttavia alla cosiddetta microcriminalità.
Stiamo parlando dei furti su autovetture, dello spaccio di modica quantità di sostanze stupefacenti e di altri tediosi reati per i quali, nella maggior parte dei casi - nonostante il continuo e costante impegno degli agenti e dei militari per identificarne i responsabili - non è prevista la custodia cautelare in carcere dell’indagato, in attesa dell’eventuale processo.
Per ribilanciare questa situazione entra allora in campo l’Autorità di Pubblica Sicurezza, rappresentata tecnicamente in ogni provincia dal Questore, attraverso le cosiddette misure di prevenzione.
Quest’ultime sono infatti provvedimenti di carattere amministrativo sulla quale si fonda una delle basi dell’attività di prevenzione, attraverso dei veri e propri strumenti di difesa sociale adottati nei confronti di individui considerati, a vario titolo, socialmente pericolosi.
Le misure hanno una finalità preventiva intesa ad assicurare la legalità nel territorio dello Stato, non presuppongono necessariamente la commissione di reati o la relativa condanna, derivando invece dal mero accertamento della pericolosità sociale di una persona.
In questa ottica il Questore Maurizio Auriemma ha emesso negli ultimi giorni 14 misure di prevenzione elaborate tutte dalla Divisione Polizia Anticrimine di via Zara.
Si parte con 6 “avvisi orali” nei confronti di altrettanti cittadini italiani e stranieri, di età compresa tra i 20 e i 60 anni.
L’avviso orale è una sorta di ammonimento senza scadenza, con il quale chi lo riceve viene formalmente invitato a mantenere una condotta conforme alla legge. Il perseverare in comportamenti socialmente pericolosi apre ad esempio la strada per altre più incisive misure di prevenzione.
Per 7 cittadini italiani di età compresa tra i 30 e i 70 anni, tutte già note alle forze di polizia - oltre la metà in prossimità delle stazioni ferroviarie fiorentine - e molte delle quali per aver scontato condanne per furti, rapine, aggressioni e spaccio di droga, è invece scattato il “foglio di via obbligatorio” con contestuale rimpatrio nei comuni di residenza su tutta la Penisola.
Il foglio di via è una misura adottata non solo nei confronti di coloro che sono stati ritenuti socialmente pericolosi ma che, non avendo acclarati legami col territorio, sono “invitati” a lasciarlo e a non farvi più ritorno per un periodo che va da 1 a 3 anni.
Le valutazioni del Questore Maurizio Auriemma sono state fatte anche in vista dell’arrivo dell’estate e del conseguente maggiore afflusso di visitatori, spesso vittime di reati predatori messi a segno proprio dai cosiddetti “pendolari del crimine” che si insediano nelle località turistiche per portare a casa ricchi bottini.
Con la bella stagione è inoltre importante garantire a tutti la sicurezza nell’ambito della movida fiorentina.
Proprio in ragione di questo, lunedì scorso il Questore della provincia di Firenze ha firmato 2 divieti di accesso alle aree urbane (D.AC.UR. più notoriamente chiamato DASPO “WILLY”), ovvero agli esercizi pubblici e locali di pubblico trattenimento, nei confronti di un cittadino tunisino di 46 anni e di un 67enne di origini siciliane.
Entrambi sono stati infatti recentemente denunciati, a diverso titolo e in circostanze non concomitanti, per reati commessi proprio in occasione di disordini avvenuti in prossimità di locali nei quali vengono servite anche bevande alcoliche.
Il primo avrebbe collezionato lo scorso anno più di una denuncia per aggressioni anche nei confronti delle forze di polizia intervenute per placare il suo stato di agitazione, verosimilmente derivato dall’abuso di sostanze alcoliche. Gli episodi sarebbero avvenuti tutti nella zona di Porta al Prato in prossimità di esercizi pubblici nei quali ora non potrà più mettere piede per almeno due anni.
L’altro si sarebbe invece reso protagonista di una lite furibonda con un’altra persona, avvenuta la scorsa settimana in un bar di via Ponte alle Mosse. A quest’ultimo è vietato entrare in quel bar per i prossimi 6 mesi.
In caso di violazione di queste prescrizioni la Legge prevede da sei mesi a due anni di reclusione e una multa da 8.000 a 20.000 euro.