Ieri un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, ha fermato da solo un cittadino marocchino di 22 anni che aveva appena messo a segno una rapina con lo spray al peperoncino sul tram, in prossimità del parco delle Cascine.
Il giovane cittadino magrebino è poi finito in manette con l’accusa di rapina aggravata, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
L’episodio è avvenuto in mattinata sulla tramvia, in un orario particolarmente frequentato da famiglie e pendolari e sulla quale anche il poliziotto protagonista della vicenda, in servizio alla Polfer di Santa Maria Novella, stava andando a lavoro.
Secondo quanto ricostruito, il rapinatore, anch’egli a bordo del tram in direzione centro cittadino, sarebbe entrato in azione poco dopo le 7.00 vicino alla porta del convoglio.
Durante la sosta del mezzo, avrebbe infatti spruzzato sul volto di una giovane passeggera dello spray urticante, dandosi poi rapidamente alla fuga dopo aver afferrato al volo l’Iphone da 1.500 euro che la donna aveva in mano.
L’agente della Polizia Ferroviaria è subito intervenuto: una volta sinceratosi delle condizioni della vittima, si è lanciato all’inseguimento del fuggitivo, riuscendo a immobilizzarlo dopo pochi metri.
Quest’ultimo tuttavia, prima ha reagito con calci e pugni, poi, per cercare di liberarsi dalla presa ben salda del poliziotto, ha tentato il tutto per tutto ricorrendo nuovamente allo spray al peperoncino.
Ma i suoi propositi non hanno sortito per lui gli effetti desiderati: il tutore dell’ordine non ha mai mollato la presa, fino a quando, allertata da un altro passeggero, è arrivata anche una volante della Questura di Firenze che ha messo un punto definitivo alla storia.
Il 22enne è stato accompagnato al carcere fiorentino di Sollicciano in attesa della convalida dell’arresto, mentre sia l’agente che la giovane vittima hanno riportato lievi lesioni con qualche giorno di prognosi.
Il prezioso telefonino è tornato nelle mani della legittima proprietaria che ha voluto ringraziare la Polizia di Stato, immortalando il momento con una foto insieme al suo “angelo custode” in divisa.