A Firenze il Questore Maurizio Auriemma sigla un protocollo d’intesa con la direzione delle Case Circondariali di Sollicciano e Gozzini. Presente il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Toscana e Umbria, Pierpaolo D’Andria
Questa mattina, in via Zara, il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma ha siglato con i Direttori delle Case Circondariali di Sollicciano e Gozzini un importante protocollo d’intesa in materia di “Codice Rosso e Misure di Prevenzione”.
Scopo principale dell’iniziativa - incentivata in tutta Italia dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato - è quello di anticipare la soglia di prevenzione di quei reati identificati oramai dall’opinione pubblica con il nome di “violenza di genere” come la violenza sessuale, i maltrattamenti in famiglia e gli atti persecutori, ai quali si aggiungono naturalmente anche i delitti a sfondo sessuale contro i minori.
Nel corso degli anni la Polizia di Stato si è sempre più avvalsa di strumenti predisposti per dare maggiore incisività ed efficacia all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno, non solo ponendo in primo piano la sicurezza e la tutela delle vittime, ma responsabilizzando anche gli artefici di tali condotte. Tra le altre cose, l’ormai noto “protocollo Zeus”, siglato a Firenze la scorsa estate sempre dal Questore Maurizio Auriemma, si pone insieme al CIPM Toscana APS, proprio l’obiettivo di sostenere le vittime di “stalking”, “violenza domestica” e “cyberbullismo” nonché di rieducare gli artefici di tali condotte.
Sempre grazie alla continua ricerca delle Istituzioni per rafforzare e migliorare, giorno dopo giorno, la loro capacità di arginare questo indiscusso male della nostra società, oggi a Firenze è stato fatto un ulteriore passo avanti, superando in qualche modo il concetto stesso di “prevenzione”.
Questo è possibile individuando, prima che un fatto accada, anche le persone che potenzialmente potrebbero commetterlo, ovvero quelle considerate “socialmente pericolose” sulla base di elementi di fatto e nei cui confronti il Questore - in qualità di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza - può intervenire (in alcuni casi con l’Autorità Giudiziaria) con incisive “Misure di Prevenzione”. A tale proposito, una persona detenuta a seguito di questi specifici reati o che durante la reclusione abbia manifestato evidenti segnali di pericolosità, una volta scarcerato potrebbe rientrare proprio in questa specifica categoria del nostro ordinamento giuridico.
Da oggi, in funzione del nuovo protocollo d’intesa, le Direzioni delle due carceri fiorentine lavoreranno in sinergia con la Divisione Polizia Anticrimine della Questura, attraverso un proficuo scambio di informazioni relative alle scarcerazioni dei detenuti che, ritenuti colpevoli dei cosiddetti reati da “Codice Rosso”, torneranno liberi (per qualsiasi motivo) nel capoluogo toscano.
La Polizia di Stato potrà in questo modo anticipare, laddove si renda necessario, la soglia di prevenzione della violenza di genere con ogni mezzo a sua disposizione, ricordando tuttavia che resta sempre fondamentale la fiducia nelle Forze di Polizia alle quali le eventuali vittime sono sempre invitate a rivolgersi per mettere così un punto alle loro vicende.
Presente al momento della firma del protocollo d’intesa, avendone condiviso pienamente la linea ispiratrice e gli obiettivi, anche il provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Toscana e Umbria, Pierpaolo D’Andria, che diffonderà agli altri istituti della Toscana il documento siglato questa mattina in Questura a Firenze.