Nelle ultime 48 ore, nel corso della continua attività di prevenzione e controllo del territorio fiorentino, la Polizia di Stato ha scovato un chilo di droga sepolto sottoterra e identificato oltre 450 persone.
14 uomini - tra cittadini stranieri e dell’Est Europa - rintracciati passando al setaccio i luoghi potenzialmente scenario di degrado o episodi di criminalità, sono stati sottoposti a fermo per identificazione, denunciati per vari reati (in un caso per un borseggio portato a termine con un curioso espediente) e, in alcuni casi, anche sanzionati per ubriachezza manifesta.
Proprio l’abuso di alcol sarebbe strettamente collegato ad una violenta lite avvenuta nei giorni scorsi in un esercizio pubblico del centro. A tale proposito, dalla mezzanotte di oggi è scattata, per 5 giorni, la sospensione della licenza per l’esercizio disposta, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., dal Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma. Il provvedimento, predisposto dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Firenze e notificato ieri dalle volanti di via Zara, è stato adottato proprio a seguito di quanto sarebbe stato riscontrato sabato scorso dagli agenti della Questura di Firenze, impegnati nei servizi di prevenzione e controllo del territorio. Le volanti, quella sera, sarebbero intervenute nell’esercizio pubblico a seguito di una violenta lite tra due clienti ubriachi. Secondo quanto emerso, nonostante la presenza dei poliziotti alle prese con i due contendenti, ad uno di quest’ultimi - già in evidente stato di ebbrezza - sarebbe proseguita la somministrazione di alcolici. Nella medesima circostanza gli agenti avrebbero poi anche constatato la presenza di altre persone alterate dall’abuso di alcol. In passato, più precisamente nel marzo 2022, le volanti erano inoltre intervenute per un fatto analogo: due cittadini stranieri, anch’essi ubriachi, si sarebbero picchiati violentemente. Nell’occasione il locale fu anche multato per aver somministrato alcolici oltre le 2.00 di notte. Nel provvedimento adottato dal Questore Maurizio Auriemma è evidenziato come sia emersa una situazione di “pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica” - essendo il pubblico esercizio in questione stato “teatro di fatti di violenza provocati dall’eccessivo consumo di alcolici all’interno dello stesso locale” - tale da dover intervenire e sospenderne la licenza per 5 giorni.
Nel tardo pomeriggio di ieri la Polizia di Stato ha invece denunciato un 35enne romeno: l’uomo è indagato per un borseggio messo a segno con una curiosa modalità. Secondo quanto ricostruito, intorno alle 18.00 si sarebbe avvicinato insieme ad una complice (al momento rimasta ignota) ad una coppia di turisti egiziani su Ponte Vecchio, proponendosi insieme per scattare ai malcapitati una foto ricordo di Firenze. Ma poi, mentre lei premeva il pulsante sul telefonino delle potenziali vittime, lui sarebbe entrato in azione aprendo la borsetta della donna e sfilandole in pochi attimi il borsello da sotto il naso. Quando però l’improvvisata fotografa, una volta portato a termine il suo diversivo, ha restituito lo smartphone ai turisti, quest’ultimi si sono presto resi conto che erano stati alleggeriti di una 60ina di euro in contanti e di alcune carte di credito. Il marito della donna derubata ha allora bloccato il presunto borseggiatore ed è subito intervenuta una volante della Polizia di Stato impegnata in zona nel controllo del territorio. Gli agenti hanno così al momento denunciato il cittadino romeno per furto aggravato in concorso; della refurtiva purtroppo non è stata invece rinvenuta alcuna traccia: probabilmente è stata passata - tra le varie ipotesi - alla complice riuscita a dileguarsi e per la quale gli investigatori sono già a lavoro per darle un volto e un nome. L’uomo è stato anche sottoposto a fermo per identificazione e questa volta, anche se non proprio su Ponte Vecchio, a scattare una foto - segnaletica - ci ha pensato la Polizia Scientifica.
Nei giorni scorsi, infine, “Eviva”, uno dei cani antidroga della Questura di Firenze, ha scovato in poche ore quasi un chilo di sostanza stupefacente sotterrata in mezzo alla vegetazione del parco fiorentino delle Cascine. La Polizia di Stato ha sferrato così un altro duro colpo al fenomeno dello spaccio. Si tratta nello specifico di 5 panetti di hashish (di cui solo uno da 3 etti e mezzo), di diversi frammenti di marijuana e di alcuni grammi di cocaina. Da tempo i pusher ricorrono a questo espediente, utilizzando quello che di più semplice offre la natura per farne un ingegnoso - e apparentemente sicuro - nascondiglio per la droga. Quest’ultima, in molti casi rinvenuta già confezionata in dosi pronte per essere smerciate al dettaglio, viene infatti nascosta, con tutte le dovute accortezze, tra i cespugli solitamente guardati a vista dai pusher; i grossi quantitativi vengono invece spesso sotterrati anche in profondità, come si faceva nei secoli scorsi con le cose preziose. Ma l’infallibile fiuto della giovane esemplare di pastore tedesco, l’impegno della sua conduttrice e di tutta la Squadra Cinofili della Polizia di Stato hanno permesso ancora una volta di portare alla luce un altro piccolo “tesoretto” della criminalità. Quanto sequestrato avrebbe infatti potuto fruttare sul mercato illecito una somma compresa tra i 5.000 e i 10.000 euro. Durante l’attività di controllo, sempre le unità cinofile antidroga della Questura di Firenze ieri hanno rinvenuto più di un etto e mezzo di hashish nascosto tra la vegetazione dei giardini della Fortezza.