Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano, nei confronti di un cittadino albanese di 20 anni.
Il giovane è indagato per i reati di lesioni aggravate dall’uso di un coltello e per la rissa avvenuta contestualmente lo scorso 5 dicembre nei pressi della “ruota panoramica” della Fortezza da Basso.
Quella sera, proprio in quei giardini, due 17enni di origini albanesi sono stati soccorsi dalle ambulanze dopo aver riportato dei tagli netti e profondi, rispettivamente ad una coscia e all’anca.
Secondo la prima ricostruzione della vicenda, uno “sguardo” di troppo ad una ragazza, avvenuto nella vicina pista di pattinaggio su ghiaccio, avrebbe innescato la reazione del fidanzato e di un suo amico.
Ne sarebbe così scaturita una lite, continuata poi fuori dalla struttura, ovvero all’interno dei giardini diventati teatro di una vera e propria rissa: da una parte il 20enne insieme ad un suo amico, dall’altra 7 minorenni, tutti di nazionalità albanese.
Sulla base degli elementi di prova raccolti i “Falchi” della Squadra Mobile hanno dopo poco tempo identificato le 9 persone indagate per la rissa del 5 dicembre scorso.
Secondo l’ipotesi d’accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Firenze e vagliata poi dal GIP nella misura cautelare, il 20enne, indagato anche per il reato di lesioni aggravate, avrebbe colpito i due minori con un coltello procurando loro delle lesioni giudicate guaribili con 15 giorni di prognosi.
Dopo l’episodio la stessa persona avrebbe però lasciato l’Italia, poco prima che il GIP, i primi giorno dell’anno, disponesse nei suoi confronti la misura cautelare.
Tuttavia l’indagato pochi giorni fa è rientrato nel nostro Paese, arrivando con un volo da Tirana all’aeroporto di Bologna, dove ha trovato ad aspettarlo gli agenti della Squadra Mobile fiorentina e quelli della Polizia di Frontiera Aerea del capoluogo emiliano.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l'effettiva responsabilità della persona destinataria della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d'accusa mosse a suo carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo.
Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore di tutte le persone sottoposte, a vario titolo, alle indagini.