Da oggi il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma ha sospeso per 15 giorni la licenza, ai sensi dell’art. 100 del TULPS, ad un pubblico esercizio del centro storico.
Predisposto dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Firenze e notificato in nottata dal Commissariato “San Giovanni”, il provvedimento è stato adottato a seguito della ravvisata violazione delle vigenti normative sulla vendita di alcolici e delle misure di contrasto alla diffusione della pandemia.
Nel corso di un controllo eseguito nella tarda serata dello scorso martedì da una pattuglia del Commissariato “San Giovanni”, gli agenti hanno sorpreso all’interno dell’esercizio un cittadino straniero già noto alle Forze di Polizia. Al giovane sarebbe stato consentito di consumare alcolici senza verificarne il possesso del “green pass”: nell’occasione il locale è stato multato.
Nei mesi scorsi, la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ha invece riscontrato in almeno un paio di occasioni, a novembre e gennaio, un rilevante andirivieni di giovani che dopo aver acquistato bevande alcoliche, le consumavano in strada, creando pericolosi assembramenti in ragione dell’emergenza Covid-19.
Si sarebbero infatti formati gruppi di avventori del locale che, oltre a creare intralcio alla circolazione stradale, in alcune occasioni avrebbero anche dato luogo a liti. Per ognuno di questi controlli al gestore è stata anche contestata la sanzione amministrativa per la violazione del divieto di vendita per asporto di alcolici dopo le 21.00.
Già in un'altra occasione, nel 2019, lo stesso esercizio era stato multato per aver continuato a vendere alcolici ben oltre le 3.00 di notte.
Il Questore ha quindi ritenuto la sussistenza delle condizioni di pericolo per la sicurezza pubblica, poiché sarebbero state più volte violate le vigenti normative sulla vendita di alcolici.
Le condotte evidenziate nel provvedimento a firma del Questore attirerebbero infatti un considerevole numero di giovani che si soffermerebbero all’esterno del locale per consumare bevande, dando così luogo a pericolosi assembramenti con grave pericolo per la salute dei cittadini in questo delicato periodo di pandemia.