Denunciati nel corso dell’operazione tre cittadini peruviani. La polizia è a lavoro per ricostruire la provenienza dell’ingente quantitativo di merce recuperata e di sospetta provenienza furtiva; si tratta di profumi, occhiali da sole e capi di vestiario firmati
Nei giorni scorsi la polizia ha sequestrato in un appartamento a Novoli una considerevole quantità di merce di probabile provenienza furtiva il cui valore commerciale - secondo una prima stima degli inquirenti - si aggirerebbe intorno ai 20.000 euro.
Si tratta infatti di profumi di marca per oltre 3.000 euro, occhiali da sole griffati per circa 4.000 euro e una lunghissima serie di capi d’abbigliamento firmati, la maggior dei quali con attaccato ancora il cartellino.
La scoperta è stata fatta in un’abitazione in via di Villa Demidoff, dove la Squadra Mobile di Firenze ha concluso un’operazione cominciata durante un normale controllo di un’autovettura fermata, con 3 persone a bordo, in viale Guidoni.
Gli agenti del Nucleo Pattuglie della Sezione Contrasto alla Criminalità Diffusa, impegnati in uno specifico servizio di contrasto ai reati predatori, si sono subito insospettiti quando dall’auto sono saltate fuori delle borse da donna schermate (notoriamente utilizzate per eludere i sistemi antitaccheggio degli esercizi commerciali).
Tra gli effetti personali degli occupanti del mezzo - tre cittadini peruviani (un uomo e due donne di età compresa tra i 23 e i 33 anni) - i poliziotti hanno trovato anche altri oggetti che, secondo l’esperienza degli investigatori, vengono spesso utilizzati per mettere a segno proprio reati contro il patrimonio: una forbice, una pinza, uno spray al peperoncino ed una calamita.
Quando la polizia li ha fermati, i tre hanno raccontato agli agenti di essere turisti in visita al Capoluogo Toscano e le due donne del gruppo - prive di documenti - hanno anche dichiarato delle generalità che successivamente si sono rivelate false.
Un velo di mistero era invece inizialmente calato sulla possibile dimora dei cittadini stranieri, fino a quando gli investigatori, sempre più insospettiti dalle circostanze, hanno notato sullo schermo del telefonino di una delle donne, l’immagine che ritraeva il suo connazionale di fronte ad un palazzo in zona Novoli.
Questo piccolo particolare ha consentito agli agenti di individuare lo stabile e di far scattare il blitz nell’appartamento dei cittadini sudamericani dove, insieme alla sospetta refurtiva, sono stati rinvenuti anche i passaporti degli interessati.
Per tutti e tre, al momento, è scattata una denuncia; le due donne, in particolare, dovranno anche rispondere delle false generalità dichiarate ai pubblici ufficiali al momento del controllo.
La polizia è ora a lavoro per ricostruire la possibile provenienza dell’ingente quantitativo di merce recuperata.