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Altre due borseggiatrici cadono nella rete della polizia: arrestate dalla Squadra Mobile

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Gli agenti della Sezione Contrasto alla Criminalità Diffusa le hanno fermate ieri pomeriggio in via della Scala dopo che avevano tentato un colpo ai danni di un turista giapponese. Proprio nelle scorse settimane la Questura di Firenze ha intensificato i servizi antiborseggio

Ieri pomeriggio la polizia ha sorpreso altre due borseggiatrici all’opera in via della Scala.

In manette, con l’accusa di tentato furto con destrezza, sono finite due cittadine bulgare di 23 e 45 anni, fermate dagli agenti della Squadra Mobile dopo che, a più riprese, avevano aperto le cerniere dello zaino portato a spalla dalla vittima prescelta, un ignaro turista giapponese in visita con la moglie a Firenze.

Con l’arrivo dell’estate ed in previsione del sempre maggior numero di visitatori che giungeranno nel Capoluogo toscano, la Questura ha potenziato, proprio in questi giorni, i servizi volti al contrasto del fenomeno dei borseggi nel centro cittadino, in prossimità o all’interno degli scali ferroviari ed in ambito aeroportuale.

Agenti in borghese e in divisa della Polizia di Stato pattugliano la Città potendo sempre contare sull’ausilio delle Sale operative della Questura, del Compartimento Polizia Ferroviaria e della Polizia di Frontiera che, dai monitor, osservano le immagini delle telecamere installate nelle vie, piazze, stazioni ed aeroporto.

Da inizio giugno sono già 8 le persone finite in manette perché sorprese a rubare (reati in alcuni casi consumati, in altri tentati) borse o portafogli ad ignare vittime.

Il primo giugno gli agenti del Commissariato di Rifredi hanno arrestato altre 4 cittadine bulgare fermate dopo che una signora inglese, seduta con il marito al tavolo di un locale dei lungarni, si era improvvisamente ritrovata senza la borsa.

Le tecniche per ripulire le vittime sono sempre più sofisticate e quasi sempre le abili mani e le rapide azioni dei borseggiatori vengono coperte da oggetti di uso quotidiano, come in quest’ultimo caso (quello del primo giugno) dei comuni cappelli di paglia.

In altre occasioni, ad esempio sui mezzi pubblici o quando si è in coda per entrare in un museo o in un negozio affollato, approfittando della calca la vittima designata viene spinta ed è proprio in quell’attimo che abili mani sfilano i portafogli da borse non tenute a vista o da tasche di giacche e pantaloni.

Venerdì 15 giugno la Squadra Mobile ha invece arrestato 2 borseggiatori (un cittadino italiano ed un cittadino Kosovaro) sorpresi a spartirsi il bottino di un portafoglio sfilato sull’autobus, proprio con quest’ultima tecnica, dalla tasca dei pantaloni di un giovane.

E sempre nei giorni scorsi sono state denunciate altre 7 persone per aver tentato dei borseggi nel centro cittadino.

Tra i principali consigli per evitare di cadere nella rete di questi malviventi la polizia ricorda di non portare mai valori negli zaini a spalla, portafogli nelle tasche posteriori dei pantaloni e borse poggiate sulle parti posteriori del corpo; è importante mettere sempre gli oggetti di valore in borse, zaini o tasche di indumenti che siano sempre a vista.

In ambito ferroviario lo scorso 31 maggio agenti della Polfer hanno arrestato un 80enne di origini sudamericane responsabile di un borseggio ai danni di una turista americana che stava prendendo un caffè al bancone di un bar della Stazione Santa Maria Novella.

L’opera di contrasto della Polizia di Stato ai furti con destrezza non ha mancato di dare risultati anche in termini di prevenzione: nel 2017 è stato registrato un lieve calo del fenomeno ( -1%), rispetto all’anno precedente.

L’intensificazione dei servizi antiborseggio continuerà anche nei prossimi mesi.


20/06/2018

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