Per entrare nelle abitazioni delle anziane vittime avrebbero proposto risparmi sui consumi d’energia
Si presentavano alle porte di persone anziane come addetti di una nota azienda fornitrice di energia; poi, tra l’offerta di un contratto vantaggioso per risparmiare sulla bolletta e la proposta di istallare lampadine a basso consumo, mettevano a segno i loro colpi ai danni di ultraottantenni.
Questa mattina la Polizia di Stato ha eseguito una serie di misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Firenze, dr. Mario Profeta, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze - dr. Paolo Barlucchi, nei confronti di 5 uomini di età compresa tra i 20 e i 39 anni.
A questi soggetti (si tratta di cittadini italiani, rumeni e albanesi), sulla base degli episodi “incriminati” e dei ruoli contestati caso per caso, sono state applicate diverse misure restrittive: 3 risultano destinatari di provvedimento di custodia cautelare in carcere, 1 di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari ed 1 di obbligo di dimora.
Al momento sono almeno 5 (oltre ad una rimasta ancora ignota) le anziane vittime - tra le quali una signora 83enne disabile - identificate dalla Squadra Mobile di Firenze che, in pochissimo tempo, ha stretto il cerchio intorno ai 5 destinatari dei provvedimenti odierni.
Due di questi, sorpresi insieme ad una terza persona subito dopo un furto messo a segno nell’appartamento di una 92enne (al quale avrebbe inoltre partecipato anche un cittadino rumeno di 17 anni) erano stati arrestati in flagranza il mese scorso dagli uomini della Sezione Reati Contro il Patrimonio della Questura fiorentina.
Il primo di questa serie di episodi criminali finora accertati è avvenuto lo scorso 6 febbraio: vittima un 80enne fiorentino.
Nella circostanza, almeno due malviventi (un terzo avrebbe atteso i complici in auto) hanno strappato bracciale e catenina d’oro all’anziano, facendogli sbattere la testa per terra.
Quella che poteva sembrare una truffa ad anziani, questa volta era sfociata in una vera e propria rapina.
Gli investigatori, che inizialmente hanno concentrato la loro attenzione sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza delle zone dove abitano le vittime e sui luoghi dove potenzialmente i ladri avrebbero potuto liberarsi del bottino rivendendolo velocemente, sono ben presto arrivati ad un “compro oro” i cui registri obbligatori, regolarmente compilati e riportanti l’intera transazione relativa alla refurtiva, hanno permesso di far emergere i primi nomi dell’indagine.
Gli incroci tra gli elementi acquisiti con attenti e meticolosi servizi di appostamento e pedinamento e i risultati dell’analisi delle celle telefoniche hanno successivamente permesso di arrivare ad individuare gli altri soggetti ritenuti coinvolti, a vario titolo, in questa lunga serie di “ignobili” reati, consumati ai danni di persone indifese.
Lo scorso 22 febbraio a fare le spese di un altro analogo delitto era stata una donna di 82 anni, derubata in casa di diversi monili in oro.
I “truffatori” si sarebbero presentati dalla signora con un tesserino e del carteggio relativo ad una nota società fornitrice del servizio di energia.
Gli altri simili episodi, l’ultimo dei quali risalente allo scorso 12 marzo, si sarebbero ripetuti nel tempo con lo stesso modus operandi: i malviventi si muovevano di volta in volta in gruppi di tre o quattro persone e, mentre qualcuno distraeva la vittima, altri visitavano indisturbati l’appartamento portando via oro e preziosi dalle case degli ignari ultraottantenni.
L’insieme degli elementi così acquisiti dagli investigatori della Squadra Mobile ha consentito alla Procura della Repubblica di Firenze di chiedere ed ottenere i provvedimenti restrittivi.
I reati contestati nell’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Firenze vanno dalla rapina ad una serie di furti in appartamento, aggravati dalla minorata difesa delle vittime in relazione alla loro età.