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Rapinarono una gioielleria a colpi di mazza e ascia

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La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di 8 cittadini rumeni ritenuti responsabili della “inquietante” rapina avvenuta a Firenze il 23 dicembre del 2013

La Polizia di Stato di Firenze ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di 8 cittadini rumeni ritenuti responsabili di un’inquietante rapina messa a segno, a colpi di mazza e ascia, durante le festività natalizie del 2013 in una gioielleria della centralissima via Tornabuoni.

Quel pomeriggio, mentre un complice attendeva fuori, quattro uomini a volto coperto, noncuranti dei clienti presenti all’interno, hanno fatto irruzione nella gioielleria abbattendo la porta blindata con una mazza. Dopo aver minacciato la titolare, hanno sfondato le teche blindate impadronendosi in meno di un minuto di 20 Rolex.

In sede di sopralluogo, la Polizia ha individuato e repertato nelle immediate vicinanze di via Tornabuoni una mazza e un’ascia, oltre ad alcuni indumenti perfettamente compatibili con quelli indossati dai rapinatori.

Gli uomini della Squadra Mobile fiorentina, grazie agli elementi acquisiti in sede di sopralluogo, alle testimonianze raccolte, ed alla minuziosa analisi delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza della zona, hanno da subito verificato che il colpo era stato messo a segno da un commando composto da almeno 8 unità, tutti uomini: uno rimasto a distanza, due posizionati nei pressi dell’obiettivo e cinque ritenuti i materiali esecutori del colpo.

A seguito delle prime indagini sono subito emerse, con riferimento alla tecnica utilizzata dalla banda, una serie di analogie con altri episodi avvenuti nei mesi precedenti dello stesso anno:

  • primo tra questi, quello accaduto proprio a Firenze nel mese di luglio 2013, quando sul Lungarno Corsini gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato un gruppo di persone che, armate di “molotov” e “mazze da muratore”, si stava dirigendo molto probabilmente verso una gioielleria in via del Parione. Nell’occasione erano finiti in manette 4 persone dell’Est Europa;
  • altri due colpi, sempre con l’uso di mazze ai danni di gioiellerie, erano stati messi a segno a Milano nel febbraio e nel maggio 2013.

Partendo dalle persone indagate in tali ambiti, gli uomini della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Firenze hanno analizzato, elaborato ed incrociato tutta una serie di dati e informazioni fino ad individuare i componenti del sodalizio criminale rumeno.

Lo scambio di informazioni con la polizia rumena ha poi consentito di appurare che i “nomi” emersi nell’ambito dell’inchiesta fiorentina erano gli stessi dei soggetti ritenuti responsabili di un analogo episodio verificatosi in Belgio, dove nel febbraio 2014 erano finiti in manette otto persone accusati di una tentata rapina sempre ai danni di una gioielleria.

Con le successive attività, coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze, è stato possibile ricostruire minuziosamente tutti gli spostamenti del commando, dal loro ingresso in Italia sino al momento della rapina.

Ulteriore determinante riscontro è stato dato dalla comparazione del DNA rilevato su alcuni indumenti abbandonati dai malviventi durante la fuga e successivamente recuperati dagli investigatori.

I numerosi elementi acquisiti hanno infine consentito all’Autorità Giudiziaria, titolare delle indagini, di richiedere l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tutti gli autori della rapina.

Nei giorni scorsi, con l’ausilio del Servizio Centrale Operativo, dell’Interpol e dei collaterali organi di Polizia di Belgio, Germania, Francia e Romania sono stati arrestati 2 componenti del commando; altri due soggetti sono stati “catturati” in Italia.

            Gli ulteriori 4 componenti del gruppo sono attualmente ricercati dalla polizia inglese, francese, slovena e rumena.


26/09/2016

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