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79° Anniversario della scomparsa del Questore Reggente di Fiume Giovanni Palatucci, “Giusto tra le Nazioni”: oggi il ricordo della Polizia di Stato di Firenze

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79° Anniversario della scomparsa del Questore Reggente di Fiume Giovanni Palatucci, “Giusto tra le Nazioni”: oggi il ricordo della Polizia di Stato di Firenze

Questa mattina, in occasione del 79° anniversario della scomparsa del Questore Reggente di Fiume Giovanni Palatucci, la Polizia di Stato fiorentina ha voluto omaggiare il suo ricordo nell’incontestabile valore della memoria.

Nel 1990 Giovanni Palatucci è stato riconosciuto dallo Yad Vashem di Gerusalemme “Giusto tra le nazioni” e nel 1995 è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: «Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione. Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita.»

Grande esempio di legalità, Palatucci nel 1944, dopo aver aiutato numerose persone a sottrarsi al destino riservato loro dalle leggi razziali dell’epoca e dalle barbarie naziste, venne arrestato dalla Gestapo con l’accusa di cospirazione con il nemico e subito dopo deportato al campo di sterminio di Dachau, dove morì 79 anni fa.

Questa mattina, in occasione della ricorrenza, alle ore 10.30, nel piazzale della Caserma della Polizia di Stato Fausto Dionisi in Lungarno della Zecca Vecchia, il Questore Maurizio Auriemma, insieme alle Autorità cittadine, ha voluto omaggiare il suo ricordo insieme ad alcuni studenti fiorentini dell’Istituto professionale Buontalenti.

“Ho la possibilità di fare un po’ di bene, i miei beneficati me ne sono assai riconoscenti. Nel complesso incontro molte simpatie” queste le parole cariche di significato pronunciate da Palatucci e richiamate oggi dal Questore Maurizio Auriemma durante il suo discorso.

Durante la cerimonia è stata data lettura anche del messaggio del Presidente della Comunità ebraica cittadina Enrico Fink: “se, come recita un famoso detto ebraico, chi salva una vita salva un mondo intero, ci è lecito dire che un coraggioso servitore dello Stato capace di agire fra mille difficoltà e pericoli, a costo della propria stessa vita, in base ai principi elementari di giustizia e amore per il prossimo, salvò non solo le persone che ebbero la fortuna di incrociare il suo cammino, ma più in generale quel rapporto di fiducia che è centrale nella nostra società, fra cittadinanza e forze dell’ordine. Dunque ancora oggi, a ottant’anni da quei giorni atroci, sta a noi civili e militari ricordare il suo esempio con gratitudine e ammirazione sconfinata”

Il coinvolgimento dei giovani, che hanno impreziosito l’evento, è stato pensato proprio per far sì che la memoria venga tramandata di generazione in generazione e che il ricordo degli eroi che hanno fatto la nostra storia possa restare immune dallo scorrere del tempo.

Per mantenere vivo il segno lasciato da Giovanni Palatucci, infatti, nel piazzale antistante la Caserma dove, accanto alla targa commemorativa, cresce l’ulivo già precedentemente dedicato al nostro martire, gli allievi hanno letto alcuni pensieri scritti di loro pugno e hanno, poi,  adagiato delle bellissime rose bianche proprio accanto ai sassi – simbolo dell’antica tradizione ebraica – deposti lo scorso anno durante l’iniziativa realizzata in occasione della medesima ricorrenza.

 

 


10/02/2024

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